LATIANO – «Già in passato, l’azienda speciale comunale “Pio Istituto Caterina Scazzeri”, struttura di residenza sociosanitaria assistenziale per anziani ubicata nel Comune di Latiano, è stata coinvolta in scandali con presunte spese aumentate per cene, rimborsi per carburante e acquisto di gadget tecnologici e gioielli, tutto a carico della struttura comunale che gestisce l’istituto, che hanno portato alle dimissioni di 3 presidenti del consiglio d’amministrazione e 2 direttori amministrativi e a diversi esposti alla Procura della Repubblica». L’affaire Scazzeri arriva in Senato. Vittorio Zizza, parlamentare azzurro di Carovigno, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta ai ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, e a quello dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, chiedendo se siano a conoscenza di quanto accadrebbe nella struttura del brindisino e se non ritengano opportuno, ciascuno per la propria competenza, assumere iniziative volte a dare risposte certe alle richieste dei lavoratori e dei fornitori dell’azienda comunale citata, in merito al pagamento delle mensilità spettanti e dei servizi erogati.
La vicenda è legata al decreto ingiuntivo presentato dai lavoratori che non percepirebbero il salario da 13 mensilità, nei casi peggiori. «Le motivazioni delle dimissioni della dottoressa Marzia Lisco, ex direttore della struttura, sarebbero riconducibili ai 10 decreti ingiuntivi, il primo notificato proprio il 30 settembre, presentati dalla Cisl Fp provinciale di Taranto – Brindisi nei confronti dell’azienda speciale comunale per il mancato pagamento delle somme dovute ai dipendenti della stessa per 13 mensilità e per non aver saldato da 2 anni i diversi fornitori». Stando a quanto la direttrice ha fatto sapere dopo le notizie emerse sulla faccenda, le sue dimissioni non sarebbero legate in alcun modo ai decreti presentati dai dipendenti della struttura ma sono riconducibili a motivi strettamente personali. La questione, comunque, fatte le dovute precisazioni, non cambia nella sostanza.
Maurizio Distante
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