OSTUNI – L’allarme sulla situazione del randagismo è uno di quelli diffusi in tutto il territorio provinciale e le segnalazioni arrivano in maniera costante da tutti i paesi. L’Enpa, l’ente nazionale protezione animali, si impegna per mettere un argine a questa piaga, tanto sentita dall’uomo quanto disumana per l’animale. «A Ostuni – raccontano i responsabili dell’associazione – sta accadendo che i cani e i cuccioli randagi vengano lasciati lì dove sono, anche in presenza delle segnalazioni: un’ordinanza del sindaco Gianfranco Coppola, infatti, impedisce l’accalappiamento degli animali e il loro trasferimento in canile. I veterinari dell’Asl non accettano più cani per soprannumero; i vigili e il responsabile dell’ufficio ecologia e ambiente afferma, in base all’ordinanza sindacale, che cani non devono essere presi. Noi, pur volendo e prodigandoci quotidianamente, non ne possiamo prendere in quanto siamo strapieni».
La situazione, insomma, da un lato, appare cristallizzata per l’impossibilità o la decisione di non accogliere altri animali nelle strutture a disposizione, e in evoluzione negativa, dall’altro, coi cani randagi che non smettono di riprodursi e ingigantire il problema. «È accaduto – proseguono gli attivisti – che sono state fatte due segnalazioni della presenza di cuccioli vicino a un cassonetto dell’immondizia: i vigili non sono intervenuti e i cuccioli sono ancora lì. Ancora: dei ragazzi hanno trovato un cane sulla strada, sono stati dai vigili che, dopo aver interpellato lo stesso ufficio ecologia, hanno lasciato il cane lì dove lo hanno trovato, magro e deperito. Solo dopo, lo hanno ripreso e, finalmente, sono riusciti a trovare sistemazione». I volontari, descritto lo stato delle cose, si appellano al sindaco Coppola per una repentina inversione di tendenza. «Il sindaco è il proprietario di tutti gli animali e non può lasciarli al proprio destino dopo le segnalazioni. Bisogna fare qualcosa per impedire che il randagismo si diffonda a Ostuni, diventando una piaga per gli animali e per la gente».
BrindisiOggi
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