BRINDISI- Non ha peli sulla lingua e ogni volta che viene a Brindisi non fa mancare le sue chicche. Michele Emiliano, segretario regionale del Partito democratico in tour per la sua candidatura alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato presidente della Regione Puglia, critica fortemente l’accordo tra il suo partito e Ncd per le elezioni provinciali a Brindisi. “Non ci può essere, né ci sarà mai un accordo tra Pd e Ncd- afferma Emilliano- quello che si è verificato qui è solo un accordo tra persone che sono andate al bar Non è un accordo politico, il partito non lo riconosce. Io non sapevo niente. Maurizio Bruno, il nostro segretario provinciale ha sbagliato”.
Il candidato alle primarie chiude a Ncd ma non ai suoi esponenti, almeno quelli brindisini, riferendosi a Massimo Ferrarese e ai suoi. “Ferrarese ha sbagliato partito- continua l’ex sindaco di Bari- lui è un uomo che ha governato con il centrosinistra, quindi di questa area. Ha sbagliato concessionaria. Ma molto spesso gli imprenditori fanno così”.
Insomma per Emiliano è solo una questione di sigla, il nome errato del partito. “C’è una frangia autonoma del Nuovo centrodestra- dice- che potrebbe lasciare quel partito e venire con noi”.
Il segretario è arrivato a Brindisi grazie all’invito della componente Civati del partito democratico, rappresentato da queste parti da Gabriella Ligorio e Gigi Rizzi.
“Il pd- afferma Emiliano- è un grande partito, organizzato e fantasioso, che riesce a sorprende anche me. Anche qui a Brindisi. Ci sono dibattiti in corso e diverse opinioni l’importante è poi trovare la serenità”.
“Sulla Tap- aggiunge – è giusto che decidano le popolazione locali. E’ necessaria una legge di partecipazione, non si possono imporre le opere. La Regione su questo argomento non è stata chiara”.
Per Brindisi assume l’impegno di chiedere alla Asl l’indagine epidemiologica, necessaria in una città minacciata da una importante struttura industriale.
Poi un suo ricordo personale durante gli anni da magistrato a Brindisi: “In questa città- dice- sono diventato uomo. Ricordo ancora quando dopo le stragi in Sicilia, i brindisini hanno manifestato sotto il tribunale in nostro sostegno. Noi che in quel momento temevamo per la nostra vita. Era morto il più grande di noi. Perchè forse a Brindisi le istituzioni non sono state nitide ma non i brindisini, loro hanno sempre lottato per questo territorio”.
Lucia Portolano
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