Una messa per due: i 50 anni di sacerdozio di don Antonio e i 150 dei carabinieri a Latiano

LATIANO – Una celebrazione eucaristica è un modo solenne per ricordare un evento speciale. Se le ricorrenze da festeggiare sono due e una coincide con un anniversario speciale per il celebrante, allora, la festa è davvero grande. Don Antonio Ribezzi è un’istituzione, a Latiano. Per oltre 30 anni è stato l’appassionato reggente della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, di cui ha contribuito con pervicacia al restauro e all’ampliamento, spendendosi incessantemente per la realizzazione di un campo di calcetto e di un oratorio per i ragazzi di ogni età. Ora, giunto alla pensione, è il rettore della chiesa di San Francesco, in contrada Sardedda, lungo la via che porta a San Michele, ma non ha messo da parte neanche per un secondo l’amore per Latiano e i latianesi e, in occasione del 50esimo anniversario della sua consacrazione sacerdotale, ha voluto ricordare un’altra ricorrenza importante che cade quest’anno, il 150esimo dell’istituzione di una caserma dell’Arma in paese. Da qui, l’idea di una messa speciale in onore di tutti i militari passati da Latiano in questi 150 anni e per ringraziare tutti per i suoi 50 anni di sacerdozio, vissuti intensamente, sempre al fianco della comunità.

«La presenza dei Carabinieri in Latiano – spiega il sacerdote – risale al lontano 1864, anno in cui venne impiantata una “stazione dell’Arma a piedi”. Ho creduto opportuno ricordare questo anniversario, il 150esimo, con una celebrazione eucaristica, oggi, alle 18, presso la cappella San Francesco in contrada Sardedda, luogo in cui convergono i territori di Latiano, San Michele Salentino e Francavilla Fontana». Alla fine della celebrazione, la statua della Madonna presente nel piccolo santuario sarà omaggiata con una composizione floreale, in memoria di tutti i Carabinieri caduti nell’adempimento del loro servizio. «Invito tutti quanti a partecipare e a chiamare a raccolta quanta più gente possibile – conclude il sacerdote – perché l’Arma sia sempre più amata e rispettata». Sottolineando ancora una volta l’importanza dell’evento, don Antonio non risparmia una piccola stilettata a chi avrebbe dovuto avere il pensiero per una data tanto importante per il paese e, invece, non ha dedicato neanche un ricordo ai militari che, ogni giorno, garantiscono, tra tante difficoltà, la sicurezza e la tranquillità in paese e su tutto il territorio. «Per ricordare la fondazione dell’Arma – conclude il prete con una precisazione da curato d’altri tempi – non è stata presa alcuna iniziativa. In questa circostanza, quindi, è bene partecipare per supplire a quello che non è stato fatto».

Brindisi

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