BRINDISI-Hanno divelto il cartello per spostarlo un po’ più lontano, ma il pericolo smottamento falesie vige su tutta la zona di Apani, e non solo, perché interessa la maggior parte del litorale nord di Brindisi. Non basta spostarlo per risolvere il problema. E a quanto pare il problema per qualcuno non esiste.
Apani. Una domenica d’agosto, la spiaggia è piena di bagnanti e proprio sul cartello indicante il pericolo del crollo della falesia sono stati sistemati ombrelloni e sdraio di un noto stabilimento balneare. Non finisce qui, perché incuranti alcuni villeggianti si sono sistemati proprio sotto la falesia, per ripararsi dal sole e trovare un po’ di refrigerio. La stessa falesia che due anni fa, a pochi metri nella zona di Torre Guaceto, crollò provocando la morte di un giovane ricercatore. Ma a qualcuno piace il rischio e di quel segnale di pericolo pochi se ne fregano. Eppure esiste un’ordinanza comunale che vieta di sostare in queste zone. I proprietari degli stabilimenti balneari avevano presentato un piano di interventi con la realizzazione di alcune palizzate, un modo per mettere in sicurezza la zona, ma pur ottenendo il via libera dal Comune, il loro progetto è stato bocciato dal Demanio regionale.
Intanto proprio qualche settimana fa il Comune di Brindisi ha ottenuto un finanziamento da 3 milioni di euro per interventi sulla falesia, risorse ottenute grazie ad un progetto redatto dall’assessorato all’Ambiente dal dirigente Di Leverano. Si tratta della creazione di una barriera da costruire in mare sotto il pelo dell’acqua oltre ad un’azione di ripascimento. Il provvedimento dovrebbe essere approvato in giunta, in quanto si dovrebbe richiedere una deroga al Piano regionale delle coste, che accetta come unica soluzione quella del ripascimento, non ammettendo tutte le altre. I tecnici comunali pur condividendo in linea di principio la legge regionale, spiegano che il ripascimento non può essere l’unica strada percorribile in quanto bisognerebbe rinnovarla ogni anno, con difficoltà a reperire la saggia. Lunedì Di Leverano dovrebbe incontrare gli assessori competenti sulla questione per stabilire il da farsi. “ 3 milioni di euro per tutta la costa sono davvero pochi- dicono da Palazzo di città- bisogna pianificare gli interventi e decidere quale zona interessare. Quella che ha maggiori emergenze”.
Lucia Portolano
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