BRINDISI- Gara per il servizio di riscossione tributi per la quarta volta va deserta. Nessuna società presenta un’offerta e anche questa volta, Abaco, attuale gestore che è alla terza proroga, partecipa alla gara d’appalto. Passano all’attacco i consiglieri di opposizione del Comune di Brindisi Massimiliano Oggiano (Puglia prima di tutto) e Riccardo Rossi (Brindisi Bene Comune). “Stranamente Abaco non partecipa alle gare ma accetta sempre le proroghe che le vengono proposte dall’Amministrazione Comunale- afferma Oggiano- Sorgerebbero una serie di interrogativi che presuppongono altrettante riposte: non partecipa perché sa di andare in proroga? Non partecipa perché da sola non è in possesso dei requisiti richiesti dal bando? (ricordiamo che a Brindisi si è presentata, in una procedura negoziata, in ATI con altra società, quest’ultima in possesso dei requisiti richiesti). Preferisce continuare con le proroghe fino a maturare il possesso dei tre anni di esperienza e dell’aver espletato il servizio in un comune di almeno 89.000 abitanti così come richiesto dal bando?
Oggiano sottolinea che l’Amministrazione comunale ha accolto quasi tutte le condizioni/suggerimenti che Abaco aveva posto per iscritto, ciò nonostante non partecipa alle gare, per ben quattro volte.
Il consigliere della Puglia prima di tutto così come il consigliere Riccardo Rossi evidenziano che nel bando di gara è stata eliminata la clausola di salvaguardia sociale per i lavoratori facendo carta straccia dei diritti giuridici ed economici che gli stessi avevano acquisito nel corso di oltre un decennio. Insomma la subentrante poteva variare le ore di lavoro e le retribuzioni per diminuire il costo lavoro.
Il servizio gestito da Abaco è costato in un anno oltre 1.500.000 di euro.
“Più volte in questi due anni avevamo proposto- spiega Riccardo Rossi- anche attraverso un ordine del giorno presentato in consiglio comunale, di affidare tale servizio ad una delle società partecipate del Comune, salvaguardando i lavoratori cosa che altre volte per altri servizi è sempre avvenuta. L’amministrazione ha inteso invece percorrere la strada dell’affidamento all’esterno, molto più onerosa dal punto di vista economico, visto che ha riconosciuto aggi per quasi 1,5 milioni di euro in un anno a fronte di un costo del lavoro di 650.000 euro, e rischiosa per i contenziosi cui spesso si va incontro, come nel caso di Abaco che chiede quasi 6,5 milioni di euro al Comune per riconoscimenti di aggi coattivi per le vicende Enel e Iacp. A questo punto occorre prendere atto della situazione e affidare ad una società partecipata dal Comune il servizio di riscossione dei tributi locali, perché riteniamo impercorribile , anche da un punto di vista normativo, un nuovo affidamento diretto alla Società che attualmente gestisce il servizio visto anche il contenzioso che essa ha aperto verso il Comune in relazione alla gestione dello stesso servizio di riscossione dei tributi.”
BrindisiOggi
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