Le cartelle Equitalia non vengono notificate e si fermano in Comune: migliaia di documenti intasano gli uffici

LATIANO – Un’enorme piena di carte, scartoffie e documenti sta lentamente invadendo le stanze del Comune di Latiano. Tra non molto la situazione potrebbe sfuggire di mano e l’intero paese potrebbe essere sommerso dalla piena di cartelle di Equitalia rimaste in giacenza al Municipio per mesi. Non si tratta di una parafrasi parodistica de “La guerra dei mondi” di Orson Welles, con la quale il grande attore e regista statunitense seminò il panico in tutto il Paese, ma di un allarme che arriva dal Comune del centro brindisino che rischia di non poter più gestire la grossa mole di documenti non notificati. Duemilasettecentoottantaquattro. Tante sono le cartelle di Equitalia giunte e rimaste al Comune di Latiano dal primo gennaio scorso a causa della loro mancata notifica ai diretti interessati. Il dato, riferendosi solo all’anno in corso, risulta ovviamente parziale: stando a quanto s’ode tra i corridoi del Municipio, sarebbero oltre 10mila i documenti di questo tipo che attendono di essere ritirati dai propri destinatari.

Un enorme archivio dedicato solo ed esclusivamente ai provvedimenti provenienti dalla società incaricata dell’esercizio dell’attività di riscossione di tributi, contributi e sanzioni. Stando ai numeri del 2014, e solo a quelli, rapportando le cartelle in giacenza al Comune col numero di abitanti del paese il dato che emerge restituisce la cifra della situazione: su circa 15mila residenti, infatti, circa il 20% risulterebbe sul libro nero di Equitalia; se il ragionamento si estendesse a tutte le cartelle in giacenza al Comune, si arriverebbe a due provvedimenti a testa per ogni abitante, bambini e anziani compresi. Lo stato delle cose, com’è facile immaginare, provoca non pochi problemi ai dipendenti e funzionari comunali: si è arrivati, a quanto pare, a dedicare un impiegato a tempo pieno all’evasione delle pratiche riguardanti la società di riscossione crediti.

Questo si traduce in tempo e lavoro sottratti ad altre mansioni che potrebbero e, anzi, dovrebbero essere svolte dal dipendente che, suo malgrado, è assorbito dalle raccomandate che avvisano i destinatari della presenza di una cartella loro intestata e la notifica a mano dei provvedimenti. Le cose, ovviamente, non possono continuare così a lungo e il motivo di un simile accumulo di documenti in Comune va cercato sicuramente altrove. Equitalia, da qualche tempo a questa parte, ha affidato il servizio di notifica delle cartelle a Poste Italiane: questo significa che le cartelle vengono consegnate dai postini con la normale corrispondenza. La procedura da seguire in questo caso, però, è rigidamente regolamentata dal Codice di Procedura Civile, al fine di ridurre al minimo i casi di mancata notifica. Alcuni degli step previsti dal protocollo di consegna, dopo il primo tentativo di notifica andato a vuoto, vorrebbero che la cartella si possa consegnare anche a un convivente maggiorenne che sia in grado di intendere e volere; all’indirizzo di domicilio piuttosto che a quello di residenza; per strada, addirittura, a patto che ci sia una conoscenza personale tra ricevente e messo notificatore.

La procedura descritta sopra non è completa né accurata, eppure, a Latiano, non si è in grado di evadere buona parte delle notifiche provenienti da Equitalia. A questo punto, alcune domande affollano la mente: com’è possibile che i latianesi siano così difficili da rintracciare, almeno quando si tratta di cartelle per la riscossione crediti? Sentono l’odore della multa a qualche centinaio di metri di distanza e scappano via, lontano dal postino, o qualcosa non va come dovrebbe nel servizio di notifica? Qualunque sia la risposta, di questo passo il Comune di Latiano sarà riconvertito definitivamente in una succursale di Equitalia: un enorme deposito e archivio come quelli che si vedono nei film futuribili, dove altissimi armadi raccoglitori grigi conservano le pratiche secondo un ordine cervellotico e tutti gli impiegati sono addestrati a recuperare le cartelle seguendo un percorso lunghissimo e intricato per raggiungere la multa per divieto di sosta che il signor Mario Rossi ha beccato l’altro ieri. Sembra fantascienza ma, forse, siamo solo ai confini della realtà.

Maurizio Distante

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*