FRANCAVILLA FONTANA – L’1.13 minuti del 30 settembre 2014. Una fortissima esplosione sventra il negozio di abbigliamento e calzature ‘Pinco Pallino’ di via San Francesco D’Assisi a Francavilla Fontana. Un ragazzo di 28 anni, Antonio Rizzo, muore colpito dall’onda d’urto nel garage della palazzina che ospita l’attività commerciale al piano terra. Dieci le famiglie evacuate. Dopo circa sei ore, un 27enne, Saverio Candita, è stato arrestato per concorso in incendio doloso poiché considerato dagli investigatori il presunto complice della vittima, che avrebbe fatto saltare in aria il negozio.
Francavilla Fontana, la Città degli Imperiali, è stata svegliata così. I riflettori sono ormai quasi spenti, le fiamme, molto alte, non ci sono più, spente anche quelle dal grande lavoro svolto dai vigili del fuoco, i fumi hanno lasciato i segni sulle abitazioni. Quel che resta del negozio di abbigliamento e calzature ‘Pinco Pallino’ in via San Francesco D’Assisi, fatto saltare in aria la scorsa notte, sono solo le pareti esterne al palazzo. Una vita di soli 28 anni è stata spezzata, per sempre. Antonio Rizzo ci ha rimesso la pelle e ha lasciato a casa due bambini piccoli tra le sole braccia della convivente, nonché titolare del negozio.
Dopo dodici ore si fa la conta dei danni oltre a smaltire pian piano la paura che in pochissimi istanti ha assalito la vita delle dieci famiglie che dormivano con i propri bambini nelle abitazioni della palazzina che ospitava a piano terra il negozio ‘Pinco Pallino’. Quando il sole era ormai alto, scortati da carabinieri, pompieri e vigili urbani, padri e madri di famiglia hanno fatto le rampe di scale per raggiungere le abitazioni e raccogliere gli effetti personali, quelli più urgenti e indispensabili. Poi, però, sono fuggiti via con occhiali da sole sugli occhi, forse, per nascondere le lacrime dettate dalla disperazione. Perché la maggior parte di loro sta ancora pagando le rate dei mutui che gli ha permesso di acquistare l’appartamento. “Non abbiamo parole” hanno commentato l’accaduto a denti stretti.
I fatti – Il negozio ‘Pinco Pallino’ intestato a Maria Fontana Giuliano, convivente di Antonio Rizzo, è stato cosparso di benzina. Litri e litri, molto probabilmente più di 30. L’orologio si è bloccato all’1:13 minuti. Questa, si evince dai filmati in mano agli investigatori, l’orario esatto dell’esplosione. Boom. Un boato che ha svegliato l’intero quartiere. Allarmi di case e auto erano impazziti. Dopo pochi secondi sono impazziti anche i centralini del 112 e 115. “Un’esplosione in via San Francesco D’Assisi a Francavilla Fontana”. La scena apparsa ai residenti della zona e i primi soccorritori è stata agghiacciante. Sembrava una scena vista e rivista in tivù o al telegiornale quando si racconta di una bomba esplosa in territori martoriati dalla guerra. E invece no. L’esplosione era nel cuore della Città degli Imperiali. Le fiamme erano alte e abbracciavano un intero piano del palazzo al civico 313. Un negozio completamente sventrato dall’esplosione di una bomba. Le prime notizie parlavano proprio di questo: una bomba, forse, con del tritolo proprio perché troppo ingente era stata la deflagrazione che aveva raggiunto, addirittura, l’attico della palazzina ovvero il settimo piano attraverso la tromba dell’ascensore. E invece non era così. Ci sono volute poche ore per capire che si trattava di liquido infiammabile precisamente benzina.
Ai piedi del palazzo, sull’uscio del garage, ormai senza vita, giaceva il corpo di Antonio Rizzo di 28 anni. Scoperto in pochi minuti essere il convivente della proprietaria del negozio. Accanto a lui una tanica con tracce di liquido infiammabile, pare, da quanto si evince dalle indagini, svuotata pochi istanti prima dallo stesso uomo nell’attività commerciale. Antonio Rizzo non ce l’ha fatta a mettersi in salvo. L’onda d’urto dell’esplosione l’ha avvolto completamente mentre lui cercava di fuggire da quella scatola di gas e fiamme. Sulle sue mani c’erano ancora i guanti. Il gas provocato dall’ingente quantitativo di benzina utilizzata per far saltare in aria ‘Pinco Pallino’ ha fatto si che l’esplosione si moltiplicasse.
Intanto, tutte e dieci le famiglie sono state messe in salvo tra pianti e urla di bambini piccolissimi, anche di soli giorni e mesi. Donne e uomini per strada, in piena notte, con il pigiama addosso che si abbracciavano l’un l’altro e correvano lontani dalla loro amata casa. Ma fortunatamente nessuno di loro è rimasto ferito. Anche le auto che erano parcheggiate nel cortile interno della palazzina sono state colpite dalle fiamme, parecchie sono andate distrutte.
Con Rizzo, però, – gli investigatori ne sono stati sicuri fin dal primo minuto – c’era qualcun altro. Qualcuno avrebbe aiutato il 28enne. Dopo circa sei ore dall’esplosione i carabinieri hanno arrestato il 27enne Saverio Candita, anch’egli di Francavilla Fontana. Il ragazzo è stato trovato in casa sua a Torre Santa Susanna con evidenti ustioni su tutto il corpo, principalmente sul volto e sulle mani. Lui stesso non ha saputo dire agli investigatori come avrebbe fatto a procurarseli. Ma gli inquirenti non hanno avuto dubbi, Candita, era sul luogo dell’esplosione insieme all’amico Antonio Rizzo. Il magistrato, Antonio Costantini, ha disposto l’arresto di Candita per il reato di concorso in incendio doloso.
Alle 12 circa la zona è stata liberata dalla forze dell’ordine e i vigili urbani hanno potuto effettuare lo sgombero delle strade dalle macerie, da ciò che restava dalla terribile notte appena trascorsa.
Le indagini – Le indagini sono state condotte dagli uomini dell’Arma della compagnia di Francavilla Fontana al comando del capitano Nicola Maggio e dal Nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi alla guida del colonnello Alessandro Colella. Le indagini sono ancora tutte aperte. Si sta proseguendo a lavorare a 360 gradi. Il movente è ancora ignaro. Ma le piste investigative ora dopo ora si stanno restringendo sempre più intorno a quella di voler simulare un attentato per poi incassare la polizza assicurativa (il negozio ‘Pinco Pallino’ era coperto da assicurazione ndr). Ma al momento non è dato sapere se il movente fosse davvero questo. I carabinieri hanno effettuato circa 70 perquisizioni prima di giungere all’unico, fin’ora, arrestato e indicato come presunto complice dell’unica vittima. Al vaglio degli inquirenti, fin dai primi istanti, ci sono stati diversi filmati delle telecamere presenti sulla zona. Ci sarebbero stati dei filmati che avrebbero ripreso perfettamente tutta la scena. Avrebbero ripreso tutti i minuti precedenti e successivi all’esplosione. Candita, infatti, sarebbe stato preso proprio grazie ai video delle telecamere. Sono stati passati al setaccio i filmati dove si vedevano chiaramente le auto che in quei minuti si lasciavano alle spalle il negozio di abbigliamento e calzaturificio. E in una di quelle auto c’era, pare, proprio il 27enne. Anche la proprietaria di ‘Pinco Pallino’ è stata ascoltata dagli investigatori.
Le indagini, condotte in maniera meticolosa e veloce, però potrebbero a breve avere altri risvolti. Gli investigatori sarebbero convinti che ad aiutare Antonio Rizzo non fosse solo Saverio Candita, ma bensì altre persone e quindi complici.
Una giornata, quella di oggi, che si è fermata al cielo blu della notte. Il sole era alto dopo l’alba, ma Francavilla Fontana si era ormai svegliata col boato dell’esplosione di via San Francesco e con le immagini di una giornata ormai sventrata della sua serenità.
Maristella De Michele
Cioè…!? questi per prendere i soldi dell’assicurazione hanno rischiato di fare una strage… che deficenti… poveri noi….