BRINDISI – La questione rifiuti a Brindisi è uno dei fronti più caldi, anche se non l’unico, e non manca di aprire fronti di discussione in città, tra pareri più o meno autorevoli in materia. Alla seconda specie di argomentazioni appartiene l’intervento in materia di Legambiente col quale l’associazione ambientalista dice la propria sulla situazione. «Tre questioni stanno infiammando la discussione in merito alla gestione del ciclo dei rifiuti a Brindisi: l’affidamento del servizio e la qualità della raccolta di rifiuti, l’impianto di compostaggio e le perduranti decisioni della Regione Puglia di utilizzo della discarica di Autigno per sopperire alla chiusura della discarica di Conversano. Prima di esaminare lo stato dell’arte è opportuno rendere di pubblico dominio i dati ufficiali che hanno consentito alla città di Brindisi di evitare della gravosa ecotassa: la Regione, tenendo conto dei gravi ritardi, in primo luogo dei Comuni capoluogo di provincia, ha disposto un percorso “virtuoso” per raggiungere, entro la metà del 2015, l’obiettivo minimo del 45% di raccolta differenziata, attraverso aumenti semestrali del 5% a partire da un 30% all’inizio del 2014. Brindisi, nel primo semestre dell’anno in corso ha superato l’obiettivo fissato, raggiungendo il 36%, evitando quindi l’ecotassa».
Fatta questa premessa, Legambiente prosegue nell’analisi, schierandosi dalla parte degli amministratori, almeno per le vicende riguardanti l’abbandono selvaggio di rifiuti in strada. «Dobbiamo prendere atto, con soddisfazione, di questo dato che, però, non elimina palesi disfunzioni di cui anche ognuno di noi dovrebbe farsi carico nel momento in cui reclamiamo un miglioramento del servizio: il diffuso abbandono di rifiuti, infatti, è addebitabile a chi lo fa e non all’amministrazione comunale o alla ditta che gestisce il servizio. Nel corso degli anni, sembra che l’amministrazione abbia avuto la straordinaria capacità di produrre e subire controversie, contrasti, disservizi nella gestione di un servizio così essenziale per la città. Le notizie sulle indagini a Trapani della Procura e della Direzione Investigativa Antimafia e delle Procura di Brindisi sulla società Aimeri non aiutano a rasserenare l’ambiente e a sostenere la procedura di trasferimento del contratto che, in ogni caso, non può provocare interruzione di un pubblico servizio, improvvisi vuoti nella fornitura di mezzi o nuovi contenziosi giudiziari». Affrontato preliminarmente il primo punto in agenda, gli ambientalisti passano al secondo.
«La discussione sull’impianto di compostaggio sembra prescindere dall’esistenza di un impianto giudicato inidoneo ma per il cui aggiornamento tecnologico sono stati spesi ingentissimi fondi pubblici, 2milioni e mezzo di euro per lavori dei quali non si sa se l’amministrazione comunale e l’Oga hanno certificato la corretta esecuzione. Al di là del giudizio sull’opportunità di un nuovo impianto nel petrolchimico, in area privata da bonificare, appare discutibile l’abbandono dell’impianto esistente, il che porterebbe Legambiente a chiedere alla magistratura ordinaria e contabile di verificare responsabilità pregresse amministrative, penali e contabili». Dulcis in fundo, Autigno. «Per quel che riguarda l’utilizzo permanente della discarica di Autigno per sopperire alla chiusura di quella di Conversano, è doveroso precisare che nei mesi scorsi non è stato trasportato rifiuto tal quale, ma biostabilizzato, prodotto normalmente utilizzato in discarica a copertura del rifiuto tal quale e di ben diverso impatto ambientale. È assurdo, però, tenendo anche conto della capacità della discarica di Autigno, pensare che Brindisi possa essere individuata sempre come luogo su cui scaricare la risoluzione delle problematiche altrui, vedansi le proposte indecenti sul trasferimento dell’approdo del gasdotto Tap, nel mentre continua a mancare la tanto annunciata uscita dal carbone che anzi qualcuno vorrebbe rappresentare di scarso impatto ambientale e sanitario. Certamente da rimettere alla Procura della Repubblica sarebbe qualsiasi atto amministrativo che autorizzi la riapertura della discarica di “Formica ambiente” o il trasporto di rifiuti speciali o di Rsu tal quale».
BrindisiOggi
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