BRINDISI – «Entro venerdì sarà presentata a tutti gli stakeholder, ossia i soggetti interessati e coinvolti, la relazione della Valutazione del Danno Sanitario della centrale a carbone Federico II dell’Enel, a Cerano». Così Carlo Leo, direttore del servizio igiene pubblica dell’Asl, ha dichiarato a margine dell’incontro di questo pomeriggio in azienda tra le strutture sanitarie e i tecnici dell’Arpa, utile a discutere gli ultimi dettagli dello studio portato avanti in questi mesi.
Dopo la presentazione dei risultati delle analisi basate su modelli matematici delle emissioni dell’impianto nell’ambiente, presentato dall’Arpa Puglia meno di una settimana fa, oggi pomeriggio, infatti, si è tenuto un incontro in Asl tra i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, quelli del servizio igiene pubblica dell’azienda sanitaria, alla presenza del direttore, Carlo Leo, e i responsabili dell’unità statistico-epidemiologica, coordinati da Giuseppe Spagnolo.
La riunione sarebbe servita a definire gli ultimi dettagli della relazione conclusiva che, fanno sapere gli attori interessati, sarà resa pubblica a tutti gli stakeholder e, quindi, all’opinione pubblica entro e non oltre venerdì prossimo. «Le due analisi – spiega il dottor Leo – sono intrinsecamente differenti in quanto trattano, una, quella dell’Arpa, di emissioni nell’ambiente e, l’altra, quella in carico alle strutture Asl, di riscontri sanitari». Al momento, quindi, non è dato sapere se i risultati dei due studi siano compenetranti, ossia se la Valutazione del Danno Sanitario prodotta dall’Arpa è, in qualche misura, equiparabile ai riscontri clinici registrati dall’Asl. Come da più parti è stato evidenziato, infatti, la relazione presentata dai tecnici dell’Agenzia Regionale è basata su un modello matematico che, in quanto tale, non riesce ad aderire a quella che, invece, è la realtà dei fatti: lo studio, sicuramente affidabile e realizzato secondo criteri scientifici inoppugnabili, resta sempre il frutto di una simulazione che, per sua natura, non riesce a tenere dentro tutte le variabili stocastiche che la situazione ambientale brindisina presenta.
L’integrazione della Vds di Arpa coi dati rilevati e in possesso dell’Azienda Sanitaria Locale potrebbe fornire, come certamente farà, un corposo spunto di riflessione per capire meglio che aria tira, letteralmente, nel capoluogo di Provincia e dintorni. Per i detrattori dell’analisi effettuata dall’Arpa, in realtà, non ci sarebbe neanche il bisogno di interpellare l’Asl: le reazioni dei gruppi ambientalisti sono state immediate e tutte dello stesso tenore accusatorio verso il lavoro dell’Agenzia, responsabile, secondo gli ecologisti, di mistificare la realtà che, invece, vedrebbe una città e un territorio “malati” a causa degli insediamenti industriali, Federico II capofila. Dall’Enel, invece, si predica serenità, accresciuta proprio da quanto affermato dall’Arpa.
L’azienda, infatti, ha invitato i rappresentanti istituzionali a visitare il sito di Cerano e a richiedere tutta la documentazione che si ritiene necessaria a valutare le emissioni nell’ambiente dell’impianto. «Enel è pronta ad accogliere in qualsiasi momento le visite istituzionali presso la centrale Federico II di Cerano e a mettere a disposizione tutti i dati, i documenti e le informazioni richiesti dai rappresentanti delle istituzioni». La mossa, attentamente ponderata, è una risposta ai senatori azzurri del brindisino, Vittorio Zizza, Francesco Bruni, Pietro Iurlaro e Giovanni Piccoli, che hanno chiesto al presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama, dopo i risultati forniti dall’Arpa, la possibilità di effettuare un sopralluogo in fabbrica. Bisognerà aspettare ancora, quindi, per poter avere un quadro globale e basato su numeri e dati relativi all’attività della centrale a carbone di Cerano: al momento, come già detto, esprimere un giudizio di merito scientifico è un mero esercizio di stile. Il conto alla rovescia, però, stavolta sembra partito e pare che il timer non si possa più fermare.
BrindisiOggi
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