BRINDISI – «Non è un incontro politico. Non siamo venuti qua a dirci quanto siamo bravi ma a spiegare, grazie al supporto delle relazioni dei tecnici presenti, come il litorale brindisino cambierà grazie al Piano Comunale Costiero e ad ascoltare gli spunti che arriveranno dalla platea. Per una volta, quindi, la filosofia mettiamola da parte». Tutto esaurito e posti in piedi, oggi pomeriggio, nella sala riunioni al secondo piano di palazzo Granafei Nervegna, a Brindisi, per la presentazione del Piano Comunale delle Coste. Mimmo Consales, sindaco della città e padrone di casa, ha introdotto così i lavori del dibattito dove sono stati spiegati i punti salienti del piano che rimodellerà il profilo delle coste del capoluogo di Provincia. Poca filosofia e tanti fatti, quindi, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, comunque soddisfatta per un risultato giudicato storico da molti, in città e non solo.
La folta platea raccoltasi in sala era composta da amministratori dei Comuni della Provincia, consiglieri comunali, tecnici provenienti da diversi paesi e semplici cittadini interessati all’argomento, nonché i rappresentanti delle associazioni del territorio. La discussione, come sottolineato in apertura dal sindaco prima di lasciare il suo posto al centro del tavolo di presidenza per posizionarsi in prima fila e ascoltare le relazioni dei tecnici che hanno spiegato gli interventi che cambieranno il profilo della costa brindisina, non aveva lo scopo di magnificare l’operato dell’amministrazione comunale ma di esporre quello che, da un punto di vista tecnico e operativo, si dovrebbe realizzare in un tratto di litorale cittadino lungo circa 50 chilometri, da Torre Guaceto alle Saline. Prima degli approfondimenti urbanistici, però, Pasquale Luperti, assessore al ramo, ha preso la parola per spiegare come si sia reso possibile un obiettivo che, ormai, è a portata di mano. «È un momento, questo, molto importante per la città di Brindisi – sottolinea l’assessore – Andando a memoria, sento parlare di bozze di piano comunale costiero risalenti al 1983-84. Ora, possiamo finalmente affermare che quest’opera sta per concretizzarsi. Bisogna, però, prima consumare alcuni passaggi tecnici per attuare tutte le misure che il piano prevede, dopo la fase preliminare di studio. Una delle tappe fondamentali, senza la quale non saremmo potuti arrivare a questo, ad esempio, è stato il passaggio di consegne tra la Marina Militare e il Comune di Brindisi di un tratto di costa lungo circa 6-7 chilometri».
La vicenda cui Luperti si riferisce risale all’agosto scorso, quando la Marina ha ceduto alcune zone del litorale brindisino, fino ad allora nelle proprie disponibilità, al Comune, rendendo possibile uno studio omogeneo degli interventi da mettere in atto per riqualificare tutta la costa, da Torre Guaceto, appunto, alle Saline, come illustrato dai tecnici nella discussione sul Pcc. Per entrare nel merito dello studio effettuato e per chiarire alcuni punti su cui si sono ingenerati confusione e polemiche, sono intervenuti i tecnici comunali Fabio Lacinio, responsabile del settore ecologia e ambiente, e Teodoro Indini, funzionario del settore urbanistica e assetto del territorio. «La legge regionale 17 del 2006 – ha esordito Licinio – ci ha fornito le linee guida sulle quali abbiamo basato il nostro lavoro. Le norme presenti nel testo impongono la ricerca dello sviluppo di un turismo sostenibile e compatibile e a quelle ci siamo attenuti. Bisogna, tra l’altro, fugare ogni dubbio su un punto chiave: il Pcc non comporterà alcuna variante allo strumento urbanistico vigente ma, viceversa, quanto fatto col Pcc potrà essere recepito dal Pug che è attualmente in fase di elaborazione».
Vale a dire, cioè, che non saranno toccati gli indici di costruzione attualmente in vigore. Un altro punto caldo del dibattito ha riguardato l’area di competenza del Pcc che non può estendersi oltre quella demaniale, ristretta alla fascia che arriva a 300 metri dal litorale. «Gli interventi che saranno effettuati – argomenta Indini – saranno esclusivamente circoscritti all’area demaniale ma, nell’ottica di una visione più ampia della riqualificazione di tutta la costa, non possiamo non allargare lo sguardo anche oltre, fermo restando che, ripeto, il Pcc riguarda solo la fascia demaniale». I fondi necessari alla riqualificazione prevista dal Piano, in parte, sono già stati intercettati. «Un finanziamento di 3 milioni di euro – annuncia Luperti – è già pronto per il recupero della falesia in un tratto di 2 chilometri e mezzo e per la realizzazione delle barriere sul fondo a protezione della costa; un altro milione e 300mila euro serviranno alla riqualificazione di Cala Materdomini, la più bella spiaggia di Brindisi».
Maurizio Distante
Tutto bello e lo approvo,pero’ mi sembra strano che il Piano C.C. riguardando la parte Nord di Brindisi,perche’ non parte dalla Sciaia per finire a Materdomini.
perché il piano della costa deve limitarsi fino alla sciaia? lasciando la costa nord all’abusivismo e al degrado senza controllo?