Elezioni provinciali: Ncd corre da solo, gli apparentamenti dopo la scelta del presidente

BRINDISI – La rottura dell’intesa bipartisan tra centrosinistra e centrodestra per l’elezione del presidente della Provincia ha provocato un terremoto politico nel territorio provinciale i cui effetti continuano a farsi sentire, mutando quasi giornalmente il quadro della situazione. Mentre i due schieramenti facenti capo al Partito Democratico e a Forza Italia stanno riorganizzando le proprie fila, coi democratici che hanno ratificato il mancato accordo con gli storici avversari nella direzione regionale di giovedì scorso e gli azzurri che, in attesa di una chiamata che ufficializzi l’inversione di marcia del percorso appena intrapreso, hanno indetto una riunione per giovedì 11 settembre, al centro si lavora a una terza via.

ferrarese1I responsabili del Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, il cui referente in terra di Brindisi è l’ex presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, starebbero adoperandosi per presentare una lista propria, slegata da vincoli con questa o quella parte, composta da esponenti del partito e dei movimenti ad esso collegati. Ciro Argese, coordinatore di Ncd, seguendo le regole previste da questa anomala tornata elettorale che chiama alle urne solo i sindaci e i consiglieri comunali e provinciali uscenti alla scelta del nuovo presidente della Provincia, vorrebbe presentarsi il 12 ottobre con una lista composta da nomi interni al partito per poi scegliere con più calma il candidato presidente da appoggiare.

Il gruppo facente capo a Ferrarese, quindi, non presenterà un proprio nome per lo scranno più alto di piazza Santa Teresa anche perché i numeri in campo non permetterebbero in alcun modo la vittoria ai centristi il cui ruolo, però, pare uscire rafforzato da questa situazione proprio per quei numeri che potrebbero fare di Ncd l’ago della bilancia della competizione: il centrosinistra, secondo i calcoli effettuati all’interno del partito di Alfano, avrebbe in mano il 45% delle preferenze a propria disposizione, risultando il gruppo con la maggioranza relativa; il centrodestra si fermerebbe al 34% dei voti, non sufficienti all’elezione del proprio candidato alla presidenza; a Ncd resterebbe il 21% che farebbe degli alfaniani la terza potenza in gioco con un peso che, però, potrebbe risultare determinante nell’economia delle imminenti elezioni provinciali. Se le cose dovessero stare proprio così, il partito di Argese e Ferrarese potrebbe essere indispensabile per la scelta del nuovo presidente della Provincia di Brindisi.

Da fonti vicine ai centristi, fanno sapere che i prossimi giorni saranno cruciali e rappresenteranno il momento della riflessione. Maurizio Bruno o il candidato che il centrodestra metterà a brevissimo sul piatto? Nei giorni scorsi, a ridosso della rottura del cosiddetto accordo istituzionale, da altri chiamato inciucio, tra sinistra e destra, si era fatta largo la prospettiva secondo la quale Ncd avrebbe appoggiato il sindaco di Francavilla Fontana e segretario provinciale democratico. Ora, queste nuove informazioni cambiano il quadro politico, in perenne evoluzione, e non è escluso che, nei prossimi giorni, gli incontri che sicuramente ci saranno potranno contribuire a mutare ulteriormente le cose, con qualche colpo di scena finale impredicibile fino a qualche ora fa.

Lo stesso Luigi Vitali, coordinatore provinciale azzurro, nei giorni scorsi, aveva dichiarato di aver assistito a un incontro romano tra i rappresentanti di Ncd e Denis Verdini, coordinatore nazionale di Forza Italia, per le strategie comuni da portare avanti in vista delle elezioni regionali in Calabria e di quelle amministrative a Reggio Calabria. Secondo la valutazione di Vitali, se le cose dovrebbero prendere una determinata piega a Roma, interrompere l’effetto a cascata sui territori sarebbe davvero difficile. Al momento, i fatti stanno dando ragione all’azzurro. Per quanto ancora, non si sa. Il tutto è rimandato alla prossima puntata.

Maurizio Distante

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