Arrestati i fratelli di ‘Gabibbo’, sorpresi a smontare auto rubate

MESAGNE – Avevano le mani sporche ed erano intenti a smontare un’autovettura, poi risultata essere rubata. Si trovavano in un capannone sperduto in mezzo agli alberi di ulivo delle campagne di Mesagne. Ma questa volta Raffaele e Antonello Gravina, rispettivamente di 41 e 46 anni, “sono stati fregati”dai poliziotti che stamattina hanno fatto irruzione nella struttura scoprendo i due a ‘lavoro’. Si tratta dei fratelli di Francesco Gravina alias ‘Gabibbo’ ultimo pentito della Sacra corona unita. Ora si trovano dietro le sbarre del carcere di Brindisi e dovranno difendersi dall’accusa di riciclaggio.

Mesagne si è svegliata con l’eco della pioggia che è scesa ininterrottamente per tutta la notte. Un fulmine addirittura, ieri sera, ha colpito la chiesa Madre, danneggiandola. Il terreno nelle campagne questa mattina era ancora fangoso e difficile da calpestare. Forse i fratelli Gravina credevano che in una mattinata così uggiosa nessuno li avrebbe mai e poi mai disturbati nella loro attività ‘professionale’. Ma così non è stato.

La tazzina era ancora sporca di caffè quando i poliziotti hanno fatto irruzione nel capannone, che si trova in contrada Barone Nuovo nei pressi della strada per San Vito Scalo, immerso nella terra rossa delle campagne mesagnesi, tra muretti a secco, alberi di ulivo e vigneti. I fratelli Gravina, non si aspettavano la visita di nessuno tantomeno degli ‘sbirri’. Presi con le mani nel sacco non hanno nemmeno opposto resistenza e si sono fatti ammanettare subito.

2L’auto su cui stavano ‘lavorando’ – una Lancia Y di colore celeste – è risultata poi essere state rubata a Porto Cesareo (Lecce). In una stanza attigua è stata rinvenuta anche una Lancia Delta di colore nero, anche questa di provenienza furtiva ed entrambe asportate nel mese di agosto. Inoltre, sono state rinvenute due targhe appartenenti ad altrettante Fiat 500 risultate essere state asportate una a Lecce e la seconda sempre a Porto Cesareo. Il capannone è di proprietà di un mesagnese, A. C., la cui posizione è al vaglio della polizia.

Dopo le formalità di rito Raffaele e Antonello Gravina sono stati associati al carcere di Brindisi a disposizione dell’Autorità giudiziaria. L’attività e l’arresto sono stati eseguiti dagli agenti di polizia del commissariato di Mesagne diretti dal vice questore Rosalba Cotardo.

Francesco Gravina, detto ‘Gabibbò, affiliato alla Scu, il fratello dei due arrestati, è colpevole di aver ucciso a bastonate il 16 giugno 2009 Giancarlo Salati, mesagnese di 62 anni, detto Menzarecchia.

Maristella De Michele

 

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