Marò, ischemia per Latorre: “Sta meglio, è vigile”

NEW DELHI – “Massimiliano Latorre sta meglio e ha ripreso conoscenza. È ricoverato nel reparto di neurologia di un ospedale a New Delhi ed è assistito dalla famiglia e dai funzionari dell’ambasciata italiana in India”. Lo riferisce Nicola Latorre (Pd), presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama, dopo aver parlato al telefono con Salvatore Girone, l’altro marò pugliese detenuto in India che ha seguito da vicino l’evolversi della situazione. Il sottoufficiale della Marina militare ieri sera ha avuto un malore legato a una perdita di coscienza. Si sarebbe trattato di un attacco ischemico transitorio (Tia).

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Da sinistra: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

“I medici italiani che seguiranno Latorre arrivano insieme al ministro Pinotti – riferisce Nicola Latorre – e la situazione sembra essere sotto controllo. Questa ingiusta detenzione in India, che loro sopportano con grande senso di responsabilità, è sempre più fonte di malessere. Auguriamo al nostro fuciliere di rimettersi al più presto e, consapevoli che questo non sia il momento delle polemiche, continueremo a percorrere ogni strada diplomatica già attivata dal Governo per riportarli in Italia”.

Dopo la notizia che Massimiliano Latorre era finito in ospedale, la figlia, Giulia, sul social network facebook, aveva scritto: “Che bella notizia… Mio padre ha l’ischemia. Purtroppo le belle notizie non ci sono mai, solo notizie del ****. Ma voi Italia di merda fateli stare lì un altro pò! Italia mi fai schifo”. Un post successivamente rimosso (fonte Ansa).

Intanto, il ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti è giunto oggi a New Delhi per verificare di persona le condizioni di salute del sottufficiale di Marina Massimiliano Latorre che ieri è stato ricoverato in un ospedale della capitale indiana per un malore. Hanno accompagnato il ministro nel viaggio dall’Italia l’ambasciatore in India, Daniele Mancini, e il consigliere diplomatico Stefano Pontecorvo.

I due fucilieri della Marina militare italiana sono prigionieri da 30 mesi in India dopo la sparatoria avvenuta in mare il 15 febbraio 2012 dove restarono ammazzati due pescatori indiani. Della loro morte vengono accusati i due marò pugliesi che erano in servizio anti-pirateria sulla petroliera Enrica Lexie. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno sempre sostenuto di aver sparato in aria come avvertimento e che il fatto sarebbe avvenuto in acque internazionali. Ad oggi, per i due sottoufficiali italiani, non si è giunti ad una soluzione. Tanti sono stati i ricorsi davanti ai giudici indiani, ma Latorre e Girone non sono ancora riusciti a ritornare a casa, in Italia. Il 28 marzo scorso, però, un piccolo spiraglio di luce giunge da New Delhi: la Corte Suprema indiana accoglie il ricorso presentato dai due fucilieri contro l’utilizzo della Nia, la polizia antiterrorismo. I giudici, infatti, hanno sospeso il processo a carico dei marò presso il tribunale speciale.

BrindsiOggi

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