Tap a Brindisi, Legambiente: “Vale solo il sito previsto nella Via”, Uil: “Si faccia un protocollo”

BRINDISI-  Dopo la proposta di tre consiglieri di maggioranza di apertura a Tap in cambio di ricadute sul territorio, con l’approda nell’area di Micorosa, si apre il dibattito gasdotto a Brindisi. Interviene il sindacato Uil e Legambiente.

licchello antonioL’organizzazione sindacale dice di voler dare il proprio contributo alla questione. “La UIL – scrive il segretario provinciale Antonio Licchello-intende dare il suo contributo perché non è materia da sottovalutare anche per i possibili riflessi che potrebbe comportare nelle alleanze politiche della città. Da quanto si sa il progetto TAP risulta già essere strategico per il fabbisogno energetico dell’Italia e per questo è stato valutato positivamente dal governo nazionale. Per quanto ci riguarda riteniamo che essendo un progetto di levatura internazionale il Governo deve necessariamente assumersi tutte le responsabilità del caso riconoscendo, se veramente la candidatura proposta dai consiglieri comunali sarà degna di considerazione, al nostro territorio una attenzione particolare.”

La proposta dei tre consiglieri comunali, Francesco Cannalire, Francesco Renna e Ferruccio Di Noi è quella di prevedere l’approdo del terminale gasiere nell’ex discarica del Petrolchimico, quella conosciuta come Micorosa.

legambiente-20131228-103757“Per essere più chiari- aggiunge Licchello-per rilanciare l’economia brindisina e per sciogliere i nodi ambientali che da anni condizionano lo sviluppo del territorio non è sufficiente bonificare solo l’area di Micorosa accogliendo investimenti osteggiati e rifiutati da altri. È indispensabile invece un piano organico di interventi nel territorio che veda in prima linea il Governo.  A questo punto chiediamo: il Governo nazionale sarà il garante di questa operazione? La zona di Micorosa sarà l’approdo del terminal gasiero previa bonifica?  La nostra preoccupazione è che non è per niente chiara l’ubicazione del tratto di territorio destinato ad ospitare l’infrastruttura.

Il sindacato chiede il coinvolgimento di tutti gli organismi che a vario titolo rappresentano il territorio con la sottoscrizione di un Protocollo di intesa che garantisca tutte le condizioni sottolineate da Licchello.

Critica sulla proposta dei consigliere  comunali l’associazione ambientalista Legambiente, Doretto Marinazzo punta il dito contro la politica che avrebbe gestito male l’intera vicenda Tap, in particolar modo alcuni esponenti leccesi che  in campagna elettorale proponevano Brindisi come miglior sito con  l’utilizzo del gas per le centrale termoelettrica  di Cerano. Marinazzo ricorda che l’unico sito previsto è quello per il quale si è chiesta la Via.

BrindisiOggi

3 Commenti

  1. Concordo in pieno col sig. Carlucci. Ormai siamo uno stucchevole popolo del “no”. La desertificazione della zona industriale, che per decenni ha sfamato le famiglie di Brindisi, è un fatto acclarato; si sta scegliendo un destino “diverso” per la città ma senza uno straccio di idea, di progetto, l’ importante è dire sempre NO, poi della povertà e della disoccupazione dilagante chi se ne frega vero?

  2. Siamo alle solite brindisinate, invece di promozione turistica e alberghiera, che avrebbero ricadute economiche durature nel tempo ( vedi la costa leccese ) , si continua a sbagliare e puntare su una industrializzazione posticcia e non attinente alla naturale vocazione del territorio: come negli anni ’60 si punta a cattedrali nel deserto che , dopo effimeri e transitori vantaggi ( tranne che per coloro che “manovrano” dietro le quinte, come avvenne nel 60, quando ci fu una fulminea corsa all’acquisto per poche lire dei terreni su cui doveva sorgere il petrolchimico da parte di “chi” sapeva “confidenzialmente” che sarebbe sorto lì) hanno prodotto inquinamento e
    disoccupazione, sottraendo a più duraturi e remunerativi impieghi ( turismo, ristorazione, agenzie viaggi, artigianato, gastronomia tradizionale, archeologia e divulgazione del patrimonio artistico e storico locale) personale destinato a lavoro a termine e per impiantistica che, una volta assemblata, richiede poche unità per essere gestita e mantenuta. Ma occorre il parere di scienziati da nobel per comprendere queste elementarissime dinamiche di economia del territorio?

    • Fare alberghi e promozione turistica?tutto l’anno?Tutti camerieri e guide faranno i nostri figli?ottima prospettiva di vita.ma mi si faccia il piacere.È vergognoso questo approccio.intanto bisogna sopportare una desolata zona industriale e un turismo che non c’è!bisogna riflettere su certe cose.La tap non sarà la panacea ma se ben colta può essere una ghiotta occasione.

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