BRINDISI – Buste piene di abiti usati e una dozzina di scarpe, tra cui infradito per gli immigrati – proprio come quelle richieste due giorni fa dopo lo sbarco di 718 stranieri a Brindisi –, ma la Croce rossa li rifiuti. La storia, che sa dell’assurdo, arriva da Brindisi. “Non possiamo accettarli per una questione di igiene, gli abiti e le scarpe devono essere nuovi” pare che sia stata proprio questa la risposta di una volontaria della Cri, sezione di Brindisi.
Donne, bambini, uomini. Erano tanti giovedì mattina i migranti che salvati da una nave della Marina militare sulle coste siciliane hanno raggiunto Brindisi in cerca di un futuro migliore. Gli appelli non sono mancati: “Serve cibo, latte, medicine, vestiti e scarpe, soprattutto infradito”. Anche l’arcivescovo di Brindisi, monsignor Domenico Caliandro ha lanciato un appello: “Aiutiamo questa gente. Come diocesi e come città. Per gestire l’emergenza dobbiamo fornire aiuti con acqua, latte, biscotti e vestiti”.
Ieri mattina, però, Corrado Sardelli, brindisino, insieme a una sua amica, si è recato presso la sede dalla Croce rossa di Brindisi per consegnare una dozzina di scarpe (vedi foto) e diverse buste con vestiti da destinare, appunto, ai migranti.
“Eravamo entusiasti di poter contribuire ad aiutare, nel nostro piccolo, questa gente, ma quando siamo stati accolti da una volontaria della Cri, la stessa ci ha risposto che ‘non andavano bene, che gli abiti e scarpe usati non potevano essere utilizzati per una questione di igiene’. Quindi bisogna portare solo abiti nuovi con il cartellino? A me e la mia amica è parso davvero assurdo” conclude Corrado Sardelli a BrindisiOggi.it.
Fatto sta che i due brindisini con tanto di aiuti per gli immigrati hanno fatto dietrofront e sono andati via. Forse sarebbe bastato un lavaggio in più in lavatrice per assicurare un’igiene sicura a chi quegli abiti e scarpe li avrebbe indossati con un sorriso.
Maristella De Michele
Giusto cara croce rossa,io stessa vado al mercatino dell’usato, se un ‘indumento è ben lavato e stirato e scarpe ben messe non vedo perché non posso donarli a questi poveri fratelli. Quando abbiamo accolto gli albanesi non credo che ci sia stato tutto sto problema.
Il discorso non è quello che “o te li pigli usati o niente”.
E’, invece: “se vuoi darli nuovi, bene; altrimenti grazie lo stesso”
Invito la Redazione a memorizzare questa pagina per ricordarci, al momento opportuno, della proverbiale, riconosciuta, rinomata generosità brindisina.
FACCIAMO SEMPRE UNA TEMPESTA IN UN BICCHIER D’ACQUA …. MA QUANTO CI PIACERA’ POLEMIZZARE… PARLIAMO MENO E AGIAMO DI PIU’… HO LETTO DEGLI INTERVENTI E DELL’ASTIO CHE NON STANNO NE IN CIELO E NE IN TERRA… POVERA SOCIETA’ !!! p.s.. sai che repliche adesso
FACCIAMO SEMPRE UNA TEMPESTA IN UN BICCHIER D’ACQUA …. MA QUANTO CI PIACERA’ POLEMIZZARE… PARLIAMO MENO E AGIAMO DI PIU’… HO LETTO DEGLI INTERVENTI E DELL’ASTIO CHE NON STANNO NE IN CIELO E IN TERRA… POVERA SOCIETA’ !!! p.s.. sai che repliche adesso
Ovviamente che devono essere nuovi!!!! E se nelle scarpe o negli indumenti fosse presente un fungo? Dopo,non solo ci sara’ bisogno di latte,cibo ecc…. ma anche di pomate apposite per la cura delle micosi.Ma quando la gente scrive,e quella che legge,riflette o fa come gli asini con il paraocchi????? Moltissima la stima e la simpatia nei confronti dei signori (lo sono)che si sono prodigati con amore a recuperare scarpe e indumenti.Croce Rossa pero’ ha dei protocolli molto severi in fatto di igene,per questo non e’ uguale agli altri.Io sono una volontaria,fresca di corso,e vi posso assicurare che si fanno moltissimi sforzi in tantissimi settori per poter operare a beneficio della collettivita’,per portare conforto e amore,qualita’ su cui e’ basata la “filosofia” di Croce Rossa Italiana.Riflettere prima di scrivere,riflettere quando si legge e riflettere quando si commenta e soprattutto,informarsi sulle cose.In questo Paese nulla funziona,non c’e’ piu’ nulla per cui valga la pena,l’unica cosa buona che c’e’non la demoliamo,faremmo male a NOI tutti!!!!!
Sig. Paola,ok la croce rossa avrà dei parametri da osservare, ma qui in Italia c’è gente che non si può permettere di compraesi un vestito nuovo, ma con il cuore dona a chi ha bisogno, le cose offerte con il cuore la croce rossa le può anche lavare e igenizzare, ma se guardiamo in che condizioni pietose, arrivano gli immigrati, arrivano sporchi e ammalati, forse un vestito o un paio di infradito donate a loro farebbero anche piacere, poi logico se li abituate a vestiti NUOVI, cellulari e auricolari di ultima generazione, offrite loro le sigarette e tutto bello nuovo e impachettato, lo vediamo tutti i giorni ai tg, logico che vogliano cose nuove, ma anche a noi ITALIANI piacerebbero, invece non ce lo possiamo permettere, perchè paghiamo regolarmente le tasse che aumentano a dismisura, e in quelle tasse ci sono i soldi che regolarmente vengono versati agli immigrati per non fare nulla tutto il giorno, anzi hanno il coraggio di lamentarsi.
Per la signora Paola Schiavone, allora visto che ha dei protocolli proprio la croce rossa che compri con i soldi della croce rossa stessa e con i soldi dei volontari come voi, smettetela di rompere le scatole con protocolli se si ha bisogno si accetta quello che si ha, qui vogliamo fare i froci con il culo degli altri, ci sono molti ITALIANI che queste cose le accetterebbe molto volentieri perche non le ha, i volontari come voi non capirete che se si vuole aiutare questa gente lo si deve fare a casa loro, fibnche non vi succede qualcosa di grave come un’aggresione o violenza voi tutti non capirete. Mi scusi dello sfogo
Attenzione a come vengono riportate le notizie.. Molta gente di buona volontà porta vestiti e scarpe nei centri raccolta che sono ridotti all’osso.. consumati.. o scarpe anche un po rotte…
Anche noi non li accettiamo alcuni.. perchè i bisognosi sono persone con una dignità.. e non possiamo dare indumenti o scarpe a volte peggio di quelli che hanno. Il nostro aiutarli è proprio dare una dignità minima che non hanno.. dando stracci non risolviamo la cosa.
Purtroppo alcuni sfruttano il donare come una discarica, e spesso arriva di tutto.
La volontaria probabilmente voleva intendere per nuovi “in buono stato”… invece se intendeva proprio nuovi da negozio sarebbe il caso di segnalarla e sicuramente saranno presi provvedimenti. Non esiste una cosa del genere da nessuna parte.. ve lo assicuro!
Comunque grazie a Dio e alle persone, la maggiorparte degli abiti arrivano in buono stato!
Spesso i giornalisti hanno bisogno di fare articoli per campare.. e spesso inventano storielle che agli italiani creduloni riempono la pancia!
Stiamo attenti… Cerchiamo la Verità, no la novità!
Gent.le signor Michele, non abbiamo fatto nessun articolo per campare, la Croce Rossa a Brindisi vuole solo indumenti nuovi, può leggere l’articolo successivo dove vi è l’intervista al presidente provinciale della Croce Rossa che lo specifica.
Signor Michel, nella foga si lasciato andare a qualche contraddizione. Prima dice che anche loro hanno dignità, poi gliela toglie.
Comunque, la cosa che preme di più è l’igiene. E’ obbligatoria la “sanificazione” degli indumenti. Che costa.
E’ d’uso passarsi gli abiti tra familiari e conoscenti, anche per neonati, senza farsi problemi. Eppure dovranno essere lavati prima di usarli, no? Ed è quello che la CRI vuole evitare.
Oh, finalmente! Grazie per il tuo commento.
Anche io penso sia andata così.
Sono una volontaria anche io di Croce Rossa e nel mio Comitato ci occupiamo – tra le altre cose – di aiutare gli indigenti della nostra città. Tante volte ci arrivano degli indumenti che sono a pezzi, sporchi anche dopo lavaggi e via dicendo.
Penso proprio che la volontaria abbia voluto dire quello per non dover buttare via lei stessa parte degli abiti e scarpe portati.
Se poi, invece, risulta essere andata effettivamente come riporta l’articolo…beh, sicuramente dei provvedimenti andranno presi!
Bel commento. Il problema che questo articolo e uguale a tanti altri sulla rete. Cambia solo il finale. Ormai i giornalisti sono bravissimi a fare copia e incolla.
Io stessa raccolgo abiti e scarpe usate e li regalo a chi non può permettersi alcunchè, dando anche di mio….lavo e “igienizzo” le scarpe e non mi tiro indietro a chi a sua volta li regala a me….La nostra società non è proprio ne abituata ne educata a simili comportamenti. Cerchiamo di fare qualche passo indietro e apprezzare i doni degli altri e attrezzarsi per “igienizzarli”!!!
L’art.1 della Costituzione della repubblica italiana,del 1946 dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
Non comprendo il motivo per cui la CRI di Brindisi PRETENDE indumenti perlopiù nuovi,pagati dai noi Italiani con i soldi guadagnati LAVORANDO ,da regalare poi a questi soggetti, clandestini a tutti gli effetti, che non porteranno alcun beneficio alla repubblica stessa.
Quindi,da Italiano,pretendo che questi clandestini siano immediatamente messi a lavorare impiegando le tante terre e cave di tufo,confiscate e improduttive,realizzando dei veri e propri campi lavoro dove si lavora h24 in turni,in modo che possano ripagare allo stato tutti i danni cagionati e le spese sostenute per il trasporto fin qui con naviglio militare,le spese mediche sostenute,gli indumenti NUOVI e quant’altro resosi necessario per loro oltre alle spese di successivo rimpatrio nelle terre di origine.
Se provate ad andare nei loro paesi,verrete trattati allo stesso modo ,anzi probabilmente verrete giustiziati immediatamente per motivi religiosi.
Inoltre,per la CR ed altre associazioni pseudo caritatevoli e di volontariato,sarebbe ora di finirla di fare la questua ed estorcere anche con modi coercitivi grazie a commercialisti e caaf compiacenti il 5 per 1000 ai lavoratori, visto che lo stato FORAGGIA ben bene tali necessità,Inoltre qui a Brindisi abbiamo una sede ONU che non ha mai mosso un dito davanti a certi eventi…e lì non manca proprio nulla!
Il lavoro nonilita l’uomo ed è alla base di ogni civiltà. I vagabondi che rimangano nelle proprie terre.
Grazie
Credo che sia arrivando all’assurdo. Io tra poco non avrò nessun mezzo per poter dare da mangiare alla mia famiglia perchè nessuno fa nulla per quelli come me che si trovano in mobilità e dove nessuno vuole più aiutarci. Ma intanto le 40 euro al giorno per ognuno di queste “povere” persone si riescono a trovare. Per noi innvece no, che siamo nati in questa Italia di m….. e dove paghiamo le tasse per non essere considerati…
Da anni quello che noi DAVAMO alla caritas e croce rossa viene monetizzato. E noi ci ammoderniamo da anni gli abiti vecchi.
Lo stesso vale per la roba che viene darà alla Carità se è nuova bene se no, finisce per arricchire i cinesi a Prato. Per cui ho deciso andate a fare in culo tutte queste organizzazioni a fine di lucro e non di volontariato e non do più nulla a nessuno.
Io penso che la C.R.I.deve essere più umile.Non sono i volontari i responsabili di ciò ma forse i loro superiori.Chi ha dato queste disposizioni?.Il Sig.Corrado da ammirare ha subito una vera mortificazione.
serve del cibo e acqua?…portiamo caviale e champagne…forse è meglio
Ma la Volontaria in questione è mai uscita dal suo ufficio per conoscere le condizioni di igiene di cui parla? Quelli dalla nascita non le hanno mai avute le scarpe, cosa vorrebbe un buono da spendere presso i migliori negozi di scarpe di Brindisi? Ma prendetevi queste e stare vi zitti che è già tanto che se no ai prossimi le pretenderanno poi.
Non ho capito niente in quello che hai scritto
Non riusciamo a comprarli per noi gli abiti e le scarpe figuriamoci per loro. Che li comprasse la Comunità Europea .