BRINDISI – Il fondale del mar Adriatico, da Nord a Sud, anche quello vicino alla costa di Brindisi è fonte di attrazione per i colossi dell’oro nero’. Ma è stato approvato ieri da parte delle commissioni ambiente e attività produttive (dopo un serio confronto che ha coinvolto tutti i partiti) una riosoluzione sulle trivellazioni a prima firma della deputata del Partito democratico, Stella Bianchi. A darne notizia è l’onorevole brindisina del Pd, Elisa Mariano.
“L’impegno ad accelerare l’abbandono delle fonti fossili e per promuovere ulteriormente fonti rinnovabili ed efficienza energetica da parte nostra è massimo. Per questo incalziamo il Governo anche attraverso lo strumento delle risoluzioni in Commissione. Ma questa risoluzione, a prima firma della collega Bianchi e frutto di un lavoro comune tra le due commissioni interessate, presenta molti altri positivi aspetti, oltre a porsi l’obbiettivo della massima sicurezza dell’ambiente e di un maggiore coinvolgimento nelle decisioni dei territori coinvolti. Era importante che anche la Camera si pronunciasse su un tema così delicato che riguarda da vicino Brindisi e la Puglia” sottolinea la Mariano nonché membro della commissione attività produttive.
Quindi c’è una maggiore attenzione e tutela dell’ambiente da parte del Partito democratico sulla questione delle fonti fossili e maggiore coinvolgimento dei territori per cercare di trovare una risoluzione alla questione.
Gli elementi principali della risoluzione approvata dalle due commissioni sono: regole comuni nel bacino del Mediterraneo, estensione del divieto delle dodici miglia anche ai procedimenti in corso all’entrata in vigore del decreto legislativo 128/2010 demandata ad un disegno di legge specifico ispirato alle finalità del decreto citato, sospensione delle attività in zone di elevato rischio sismico e vulcanico, massima protezione per le aree di reperimento dei parchi costieri e marini, esclusione dell’area del golfo di Taranto, analisi costi benefici rispetto ad altre attività economiche, coinvolgimento del ministero dell’ambiente in presenza di falde acquifere o elevati rischi sismici o rilevanti criticità geologiche, aumento delle royalties per le nuove concessioni, garanzia da parte dei titolari di concessioni di adeguati piani di emergenza e delle risorse necessarie a interventi immediati di sicurezza, di disinquinamento e bonifica in caso di incidente oltre alle risorse necessarie al decommissioning, così della presenza di adeguati requisiti economici e tecnici e della copertura integrale dei costi derivanti da incidente grave, partecipazione dei cittadini, indipendenza della futura autorità di regolamentazione dalle competenze di rilascio autorizzazioni e riscossione introiti, dunque dal ministero dello sviluppo economico e dal ministero dell’economia, divieto della tecnica della fratturazione idraulica (fracking), inclusione del parere degli enti locali nei procedimenti di valutazione di impatto ambientale, rispetto della direttiva sulle emissioni industriali, controllo annuale degli impianti a carico delle società concessionarie.
Infine le commissioni impegnano il governo ad accelerare l’abbandono delle fonti fossili per promuovere ulteriormente fonti rinnovabili ed efficienza energetica.
BrindisiOggi
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