BRINDISI- Ispezioni petrolifere nel mare di Brindisi, da Fasano in giù l’ombra delle trivelle è dietro l’angolo dopo le nuove quattro richieste inviate al Ministero dalla Global Petroleum Limited. L’allarme era stato già lanciato dall’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, la causa viene ora adottata da tre associazioni sensibili alle tematiche ambientaliste “Brindisi Bene Comune”, “Ostuni Città Nuova” e “in Comune” di Fasano.
Il 5 giugno giugno sono pervenute al Ministero dell’Ambiente quattro istanze di valutazione di impatto ambientale presentate dalla multinazionale Global Petroleum Limited per permessi di ricerca di idrocarburi in mare, proprio di fronte alle province di Brindisi e Bari. L’area interessata dalle indagini copre complessivamente circa tremila chilometri quadrati, ed è posta ad una distanza oscillante fra le 27 e le 50 miglia nautiche dalla costa.
Il 20 giugno scorso la Direzione Generale per le valutazioni ambientali ha comunicato la procedibilità dell’istanza, per un’autorizzazione dei progetti che coinvolge il Ministero dello Sviluppo Economico.
“Il 4 agosto scadono invece- spiegano le associazioni- i termini per la presentazione delle osservazioni del pubblico. Successivamente, la Global Petroleum Limited intende intraprendere il rilievo geofisico del sottofondo marino con gli “air-gun”, violente esplosioni di aria compressa in mare, che servono a stimare coi segnali riflessi l’entità delle riserve di petrolio. Ma a parte gli stravolgimenti per l’ecosistema cagionati da una simile pratica, si tratta del primo passo verso una “petrolizzazione” che, secondo i propositi della multinazionale, porterà a installare non meno di nove piattaforme marine per l’estrazione degli idrocarburi liquidi nel mare brindisino e barese, a pochi chilometri dal litorale. Le conseguenze, in termini di rischi di incidenti e di quotidiana dispersione in Adriatico di petrolio, saranno prevedibilmente devastanti per pesca e turismo, negando il futuro a popolazioni locali che, su quei settori, basano le possibilità di vita e lavoro: chi non ricorda la tragedia della piattaforma della British Petroleum nel Golfo del Messico, pochi anni fa?”
I movimenti Brindisi Bene Comune, Ostuni Città Nuova e in Comune di Fasano hanno intrapreso una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini per esperire tutti i tentativi possibili per fermare il piano. “ La questione è di diretta competenza del Governo centrale- continuano i movimenti- e non prevede ingerenze da parte dei Comuni, delle Province e della Regione Puglia. Per questo sollecitiamo tutti i parlamentari pugliesi affinché propugnino con forza il divieto all’estrazione petrolifera nell’Adriatico, anche nella scia dei disegni di legge in tal senso elaborati il 23 novembre del 2011 e il 19 settembre del 2012, ma mai discussi in aula.
BrindisiOggi
da un estratto di Sara Rizzi, 30 anni, di Brindisi
La riqualificazione cittadina, stando al progetto Brindisi città d’acqua, deve iniziare dal recupero del fronte marittimo, che deve essere realizzato sia attraverso il riequilibrio della città verso est – liberando l’area occupata dalla linea ferroviaria Brindisi Marittima – sia attraverso la creazione di un nuovo fronte, generato dalla ricostruzione del Seno di Levante con edilizia polifunzionale e verde. In tal modo, viene posto in essere un raccordo di qualità con la zona industriale. Contemporaneamente, al fine di valorizzare ulteriormente l’area portuale, particolare attenzione si rivolge alla creazione di servizi a supporto del traffico merci-passeggeri ed alla creazione di sedi destinate ad accogliere attività commerciali, gastronomiche e ricreative, con il fine ultimo di rendere il lungomare il cuore del tempo libero e del divertimento, non soltanto a beneficio dei brindisini, ma anche dei turisti. L’idea di realizzare un parco urbano lungo il canale Patri, simmetrico al Cillarese, è volta a costruire una continuità paesaggistica tra verde e acqua. Per effetto delle trasformazioni d’uso, si rende opportuno spostare le funzioni prettamente portuali del Seno di Levante nel porto medio e nel porto esterno, rendendo, così, fruibili nuovi spazi cittadini.
Si punta, poi, a creare, rispettivamente nell’area di Sant’Apollinare e della ex carboniera, due nuovi poli di attrazione, volti a favorire lo sviluppo urbano lungo tali direttrici. Coerentemente con gli obiettivi stabiliti nel piano strategico di Area Vasta, si cerca di dare vita ad un piano di sviluppo sostenibile che permetta di realizzare progetti di qualificazione paesaggistica e di trasformazione del territorio compatibili con l’assetto geomorfologico ed idrogeologico, che prevedono anche il recupero del centro storico, attraverso il restauro delle residenze e degli immobili adibiti al commercio al dettaglio ed all’artigianato, senza alterare la struttura del quartiere. È, inoltre, prevista la creazione di sedi universitarie per incentivare la formazione culturale, allo scopo di accrescere le competenze delle imprese locali, migliorandone l’organizzazione, la qualità dell’offerta, rendendone più efficienti le politiche distributive e più efficaci le strategie di marketing.
In questo modo si vuole offrire un contributo consistente alla crescita socio-economica della città. Il progetto Brindisi città d’acqua non vuole però essere solamente una operazione di maquillage: il posizionamento geografico che rende Brindisi il naturale crocevia degli scambi commerciali e culturali, nonchè punto di riferimento nelle relazioni tra l’Italia, i Balcani ed il Medio Oriente costituisce il primo punto di forza del territorio. Un’altra opportunità da non trascurare è costituita dal settore agricolo, caratterizzato da una fase di evoluzione delle sue imprese che passano da forme di conduzione individuale a forme di carattere societario. In questo scenario, l’utilizzo del porto di Brindisi per gli scambi commerciali di prodotti agricoli con i Paesi d’oltremare ne consentirebbe la trasformazione in infrastruttura di riferimento per le attività di import-export. Inoltre, non deve essere dimenticata la presenza sul suolo brindisino dell’aeroporto che presenta un trend positivo riferito al traffico passeggeri sia nazionale che internazionale.
L’esistenza di infrastrutture di vitale importanza, quali porto ed aeroporto, la realizzazione di strutture ricettive e di servizio, unite ad una adeguata politica di marketing che punti a rilanciare il paesaggio naturale costiero, il patrimonio artistico culturale, le eccellenze enogastronomiche e le tradizioni popolari può costituire un trampolino di lancio per lo sviluppo turistico, rendendo la terra di Brindisi meta di vacanze per italiani e stranieri.
Commento di Raffaele: No comment