Leopardi ispirato da un poeta latianese: la storia in un fumetto

LATIANO – Un fumetto, “Deja vu – Universi paralleli”, edito da Cuore noir in collaborazione con Radio Capital, in uscita in questi giorni, ha riportato alla luce una vicenda del tutto unica e singolare che ha, alla sua base, un interrogativo di fondo che, se confermato, potrebbe rivoluzionare la storia della poesia, e non solo, italiana: e se le radici del pessimismo cosmico leopardiano affondassero nella campagna brindisina del 1600? Già, proprio così: il fumetto parte dalla storia, vera, della professoressa Vittoria Ribezzi e del suo lavoro di ricerca storica che, partendo dalla lettera di un suo antenato, è arrivata a formulare l’ipotesi che un poeta latianese, Francesco Antonio De Virgiliis, vissuto all’epoca di Giacomo Leopardi, e le sue opere, in particolare “Scherzi d’ingegno”, possano essere tra le fonti d’ispirazione di alcune delle tematiche portanti della poetica leopardiana come il “pessimismo cosmico” e la “natura matrigna”.

Vittoria Ribezzi è una professoressa di lettere in pensione e la responsabile della fondazione “Ribezzi-Petrosillo” che, anche grazie alla casa museo sorta nel centro brindisino ormai da oltre 10 anni, si occupa della memoria storica della cittadina, ripescando documenti e testimonianze di chi ha reso illustre il territorio che gli ha dato i natali. La scoperta del libro di De Virgiliis ha un prologo, raccontato anche nel fumetto, con il ritrovamento da parte della professoressa Ribezzi di una lettera firmata da un suo antenato.

«Tra i cimeli della mia famiglia, qualche tempo fa, mi sono imbattuta in una lettera del fratello del mio bisnonno, Ernesto Ribezzi, risalente al 1800: nel testo, il mio antenato esortava le future generazioni a riprendere l’opera del latianese Francesco Antonio De Virgiliis, e “Scherzi d’ingegno” in particolare, perché al suo interno c’erano dei componimenti di gran pregio. Essendo io un’appassionata della storia di Latiano e dei suoi personaggi illustri, mi sono messa alla ricerca della pubblicazione. Trovarla non è stato per nulla facile: sono arrivata fino a Roma prima di scoprire le due uniche copie esistenti in due biblioteche di Lecce: la provinciale e la “Caracciolo”». Soddisfatta dall’esito del suo lavoro, Vittoria Ribezzi comincia la lettura del componimento, così come consigliato dal suo avo.

Pagina dopo pagina, l’immaginario della professoressa si riempie di immagini leopardiane tanto nitide da farle salire un dubbio: che De Virgiliis possa essere stato una fonte per alcuni dei temi più importanti della poetica leopardiana? Componimenti che fanno riferimento alla “natura matrigna”, al “pessimismo cosmico”, una poesia intitolata, addirittura, “Il passero solitario” rappresenterebbero più di un indizio del collegamento tra il poeta latianese e il suo più famoso “collega” marchigiano. «Le cose, ovviamente, non sono così semplici: mentre leggevo l’opera di De Virgiliis ho notato molte, troppe, somiglianze con i temi cari al poeta di Recanati. Da qui sono partita per uno studio che ha portato alla pubblicazione del mio libro: “Scherzi d’ingegno – La fonte segreta del pessimismo leopardiano”, dove, attraverso delle tavole sinottiche, cerco di spiegare le similitudini tra le due poetiche».

Stando nell’ambito del rigore storico della ricerca, come afferma la stessa professoressa Ribezzi, parlare di plagio pare fuori luogo. Più facile, anche se non meno affascinante e importante da un punto di vista letterario, sarebbe proporre De Virgiliis come possibile fonte per Leopardi, vista la grande capacità del poeta marchigiano di introiettare le opere di altri letterati con cui veniva in contatto e avidamente leggeva. «Parlare di plagio a opera di Leopradi mi sembra un’affermazione azzardata, per usare un eufemismo. Credo, invece, che Leopardi abbia preso alcuni spunti proposti da De Virgiliis nei suoi componimenti e li abbia portati a un livello assoluto, quello che gli appartiene. Messa così, la questione mi sembra più corretta». Leopardi rimarrà, dunque, nell’Olimpo della poesia ma, se le intuizioni letterarie della professoressa Ribezzi avessero un fondamento storico, anche per il latianese De Virgiliis ci sarebbe un posticino nei pressi del grande Maestro. Il che non è cosa di poco conto.

Maurizio Distante

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