Una nuova arma a disposizione dei medici del Perrino nella lotta ai tumori al cervello

BRINDISI – Si chiama 5-Ala, acido 5-aminolevulinico, la nuova arma a disposizione dei medici del reparto di neurochirurgia dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi nella lotta alle neoplasie cerebrali. La nuova sostanza il cui uso è entrato a regime negli interventi che si tengono nella struttura del capoluogo messapico è un farmaco che permette di aumentare l’efficacia degli interventi di asportazione delle masse tumorali causate dal glioma anaplastico e dal glioblastoma. Il 5-Ala, in soldoni, funziona da mezzo di contrasto che va a meglio definire, in sede di operazione chirurgica, i contorni delle masse cancerose, altrimenti poco distinguibili dal tessuto neurale sano.

Senza l’uso del presidio medico di recente adozione a Brindisi, infatti, gli interventi di asportazione di questo tipo di tumori erano molto più complicati perché la valutazione dell’estensione della resezione chirurgica è sempre stata legata al giudizio soggettivo del chirurgo durante l’intervento. Questi tumori, infatti, hanno in genere margini indefiniti che si infiltrano nel tessuto sano. Inoltre, i limiti fra parenchima sano e tessuto tumorale sono ancora più imprecisi nei casi di reintervento per recidiva, soprattutto dopo radioterapia e chemioterapia. Negli ultimi anni i progressi scientifico-tecnologici hanno permesso l’introduzione di nuovi strumenti allo scopo di aiutare il chirurgo a individuare in sede di intervento i margini tumorali. Tra questi, quindi, è da segnalare il 5-Ala, un farmaco per la visualizzazione intraoperatoria dei gliomi maligni.

Il 5-Ala è un farmaco che è metabolizzato esclusivamente dalle cellule tumorali che lo trasformano in una sostanza che illuminata dalla luce blue-viola di un microscopio operatore emette un colorito rossastro che distingue il tessuto tumorale dal tessuto sano circostante che rimane blu. La somministrazione preoperatoria del presidio, di facile utilizzo e sicuro per il paziente, permette, quindi, una resezione chirurgica più accurata del tessuto neoplastico da asportare. Questo importante presidio medico ha permesso una più lunga sopravvivenza ai pazienti affetti da un tumore altamente maligno come il glioblastoma. Per ottenere un tale risultato, però, si sono dovuti combinare più fattori: prima di tutto è stato necessario acquistare un microscopio operatore di elevatissima qualità e dotare questo strumento di un modulo aggiuntivo in grado di illuminare con luce blue-viola le cellule tumorali contrastate col farmaco somministrato alcune ore prime dell’operazione; inoltre, per poter eseguire tale procedura, è stato indispensabile avere a disposizione del personale medico autorizzato all’uso del prodotto contrastante.

Tale autorizzazione viene rilasciata unicamente a seguito della partecipazione a un corso di addestramento all’estero. Il personale medico del reparto di neurochirurgia di Brindisi, nelle persone del dottor Antonio D’Agostino e del dottor Francesco Romeo, ha completato l’iter formativo presso il Policlinico Universitario di Graz, in Austria. Il rilevante impegno economico compiuto e lo sforzo nella direzione di un continuo avanzamento nell’offerta delle cure prodotto in questi anni dall’Azienda Sanitaria Locale di Brindisi hanno, così, permesso di raggiungere questi risultati che fanno, oggi, della Neurochirurgia dell’ospedale Antonio Perrino uno dei pochi centri di alta specializzazione presenti nel Meridione d’Italia.

Maurizio Distante

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