INTERVENTO- “La scelta dell’amministrazione di porre in liquidazione la Brindisi Multiservizi, nel contesto legislativo attuale, rappresenterebbe la pietra tombale sulla società partecipata avviando nei fatti lo scioglimento della stessa.
Sono ben altre le misure necessarie al rilancio e al recupero di efficienza della società.
Innanzitutto occorre predisporre un piano di rientro delle perdite , quantificate in circa 4 milioni di euro , utilizzando, come previsto dall’art.194 del TUEL, un mutuo ventennale acceso presso la cassa depositi e prestiti che consentirebbe, con una rata vicina ai 250.000 euro l’anno, di rientrare dalla difficile situazione senza dover per questo passare da una fase di liquidazione della società ed appesantire come un macigno oggi i conti del Comune.
Su questo debito ci preme sottolineare che nel braccio di ferro tra dirigenti della Multiservizi e del Comune di Brindisi per il riconoscimento delle famose fatture relative a servizi resi ma non riconosciuti dal Comune, l’amministrazione comunale ha optato, con una scelta quindi politica, per il non riconoscimento delle fatture chiedendo quindi all’amministratore unico di riformulare il bilancio che poi ha prodotto l’enorme passivo che dalla relazione dei revisori apprendiamo che si ripeterà nel 2013 e anche aggiungiamo noi nel 2014.
Mentre in questi due anni si è lanciata una crociata sul contratto unico, le spese per telefonini e indennità, cose da rivedere certamente ma non decisive viste le ingenti perdite , nulla è stato fatto sul vero problema già sottolineato dai revisori dei conti del Comune nella loro relazione sul rendiconto del 2013 “rilevando l’inefficienza del sistema di controllo degli organismi partecipati finalizzato al monitoraggio della situazione contabile, gestionale ed organizzativa delle partecipate, che ha condotto nel tempo all’emergere di situazioni altamente patologiche nella gestione di alcune società partecipate”
Sono quindi altre le scelte da operare per risanare la Multiservizi: definire un sistema di controllo di gestione che deve essere realizzato dagli uffici del Comune, approvare un solido piano industriale con affidamenti di servizi in grado di garantire le risorse necessarie per le attività della Multiservizi e servizi efficienti per la città e i cittadini, superare il taglio del 35% degli affidamenti realizzato dal commissario Pezzuto, e non messo in discussione in questi due anni dall’attuale amministrazione, che hanno messo la Mutiservizi in grave difficoltà così come sarebbe successo per qualsiasi società pubblica e privata che di un tratto si vede tagliare i contratti per un valore del 35%.
Ci sono tutte le possibilità per gestire correttamente la difficile situazione , senza porre a rischio il posto di lavoro di 180 lavoratori, a meno che la scelta di liquidare la società non sia fatta per poter rimuovere l’attuale amministratore unico e quindi liberare un posto per la definizione dei nuovi equilibri politici, cosa deplorevole normalmente ma inaccettabile quando avviene sulla pelle di 180 famiglie.”
Riccardo Rossi, consigliere comunale Brindisi Bene Comune
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