BRINDISI- La Multiservizi verso la liquidazione, la società a totale capitale pubblico vanta troppi crediti con il Comune, suo unico socio, che non può più pagare. I crediti sono diventate perdite. La fase della liquidazione sarebbe alle porte, ne sono convinti i gruppi consiliari di opposizione che attaccano il sindaco Consales e la maggioranza di centrodestra.
Tanti i segnali, secondo il centrodestra, che fanno presagire questo destino della società: dai debiti ai problemi con l’amministratore, da rivendicazioni politiche a equilibri nella maggioranza. Mentre pesano come un macigno i 3 milioni e mezzo di crediti riconosciuti anche dal tribunale alla Multiservizi per i quali sono partiti i decreti ingiuntivi nei confronti del Comune. “Il rischio di una messa in liquidazione della societàè concreto e reale- afferma Massimiliano Oggiano- La cosa ancora più grave e’ che probabilmente tale evenienza pare sia direttamente ascrivibile ad una precisa volontà del socio Comune di Brindisi. Se è vero, come risulta dalla fitta corrispondenza tra il sindaco e l’amministratore unico della società, Francesco Arigliano, che i rapporti tra quest’ultimo (tra l’altro nominato proprio dal Sindaco) e l’Amministrazione Consales siano ormai deteriorati, causa una diversità di vedute su come si è deciso di affrontare il disallineamento dei crediti vantati dalla Multiservizi nei confronti Comune di quasi 5.000.000 di euro”-
A questo secondo l’opposizione si aggiungono le continue fibrillazioni della maggioranza Consales che porteranno presto ad un nuovo esecutivo e una diversa distribuzione degli incarichi delle partecipate, tra queste la Multiservizi. “Sembrerebbe- continua Oggiano- che Ncd abbia deciso di sacrificare il pur valido amministratore unico della Multiservizi avv. Arigliano per una migliore visibilità in giunta sia qualitativa che quantitativa. Ora capiamo anche il perché. La cosa che deve far riflettere e che questa amministrazione a parole voleva salvare la società nei fatti fa esattamente il contrario. Il dubbio a questo punto diventerà certezza: i problemi di natura finanziaria della Società sono stati artatamente creati per giustificare una temeraria messa in liquidazione della stessa e contestualmente azionare l’unico modo giuridicamente legittimo di rimozione di un amministratore unico scomodo e poco condizionabile ed in più per soddisfare gli appetiti di qualche forza politica. Si terme per il futuro dei 175 lavoratori che potrebbero essere portati a contratti di solidarietà”.
BrindisiOggi
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