“Forza Italia parte male, non lasciamo Consales, per il resto aspettiamo l’assemblea nazionale”

BRINDISI-  “Forza Italia non può dettare condizioni a nessuno,  i nostri consiglieri comunali sono stati eletti per sostenere  il governo del sindaco Consales. Forza Italia se intende tessere alleanze parte male”. Risponde così il coordinatore provinciale Ncd Ciro Argese a Luigi Vitali, coordinatore provinciale di Forza Italia,  il quale aveva auspicato un’alleanza con i moderati, e nello stesso tempo gli azzurri chiedevano al Nuovo centrodestra di abbandonare a Brindisi il sostegno al governo di centrosinistra.

Ma per Ncd il governo della città capoluogo non si tocca, questi consiglieri sono stati scelti  dagli elettori per far parte di questa maggioranza. Giustificano così la loro posizione.

I dubbi invece restano nelle altre realtà, a livello regionale come a quello nazionale. La linea del partito di Alfano dovrà venir fuori il 26 luglio quando è stata convocata l’assemblea nazionale. Ncd al suo interno è diviso a Roma tra chi come Alfano vorrebbe riavvicinarsi a Berlusconi, e chi come Quagliariello vede di buon occhio l’alleanza con il Pd.

La corrente salentina, guidata dal coordinatore regionale per il Salento Massimo Ferrarese, al momento non si sbilancia. Ma Argese è chiaro: “In assemblea chiederemo con fermezza che sia fatta chiarezza, per capire quale sarà la linea. Si rischia di fare come ha fatto l’Udc  in questi anni. Una cosa è certa, qualsiasi sarà la decisione a livello locale per le amministrazioni in carica saranno fatte delle eccezioni, come nel caso di Brindisi ”.

Prima ancora dell’assemblea nazionale Ncd sarà impegnata il 21 luglio nell’assemblea regionale, in ballo ci sono le regionali del prossimo anno.

Bisognerà decidere se si è carne o pesce, e con chi si vuole stare: se con Renzi o con Berlusconi. Intanto oggi a Roma si governa con il Pd.

Lu.Po.

 

1 Commento

  1. Le barzellette sui carabinieri erano ormai obsolete e fuori luogo. Ora, più attuale e verosimile, c’é una buona parte politica. Poveri noi.

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