BRINDISI- Sotto 23 ettari di spazzatura era nascosta la spiaggia. Un lunga distesa di scogli, di vegetazione, anche in via di estinzione, e qualche granello di sabbia. Punta Penne e Punta del Serrone sul litorale nord diventano accessibile alla comunità. Il Comune di Brindisi ha bonificato l’area e ripristinato questo angolo naturale di proprietà del demanio della Marina militare. Proprio qui, tra la zona di cavallino bianco e lido Granchio Rosso i brindisino potranno fare qualche scampagnata e per gli amanti degli scogli anche il bagno. Ci sono voluti 1 milione e 9mila euro per ripulire l’area di plastica, vetro, rifiuti pericolosi, materiale di risulta, pneumatici e tonnellate di amianto.
Qui la gente aveva buttato di tutto. Usata per anni come una discarica in riva al mare. Sono state raccolte oltre 20 mila tonnellate di rifiuti di demolizione e costruzione. Era stato scaricato anche amianto, oltre 135 tonnellate che la società Igeco in ati con Coget ha raccolto durante la bonifica.
Il progetto portato avanti dall’assessorato all’Urbanistica del Comune di Brindisi, ideato dalla precedente amministrazione, è stato supportato con la consulenza tecnica dell’Università del Salento nella parte del ripristino ambientale dei luoghi. “Durante gli studi- spiega il professore Fabio Ippolito- è stato scoperto che in questa particolare zona si trova una pianta in via di estinzione, che da queste parti abbiamo trovato solo a Nardò. Tutti gli interventi sono stati indirizzati alla tutela di questa specie”.
Tra qualche giorno Punta Penne e Punta del Serrone sarà accessibile a tutti, ovviamente a piedi o in bicicletta. Vi è ancora un problema di parcheggio, ma l’amministrazione comunale, starebbe cercando canali di finanziamento per creare dell’area apposite. Ci sono diversi ingressi. Questa mattina c’è stata l’inaugurazione, i giornalisti sono stati trasportati con un trenino elettrico a visitare la zona venuta alla luce.
Togliendo i rifiuti sono venute alla luce alcune spiagge che saranno date in concessione attraverso delle gare pubbliche. Qui potranno nascere almeno tre lidi con ombrelloni e sdraio e qualche servizio, senza però cabine. “In questi giorni- afferma il sindaco Mimmo Consales- è stata fatta la solita sterile polemica sul fatto che si è trattato di un progetto della vecchia amministrazione. Noi di questo siamo consapevoli, ma i progetti bisogna anche portarli a termine e finirli. E oggi è una giornata importante per Brindisi”.
Un piccolo gioiello si aggiunge alla città, mentre le spiagge quest’anno non brillano per accoglienza. Proprio a due passi di Punta Penne le spiagge libere sono inaccessibili per le dune di posidonia accatastata sulla sabbia, che a metà stagione nessuno ha ancora rimosso.
Nel video l’architetto Fabio Lacinio, dirigente assessorato Urbanistica Comune di Brindisi
Lucia Portolano
Perché se è demanio militare se ne è dovuto occupare il comune di brindisi?
Il vero obiettivo forse non era solo bonificare quel tratto del litorale a nord di Brindisi per creare un parco naturale (di dubbio valore), ma creare con i fondi europei spazi per nuovi lidi a pagamento, con conseguente riduzione delle aree marine ad accesso libero e gratuito. Sopravvivono peraltro da decenni nella zona Ciaia a Mare gli imponenti ruderi dell’Estoril Club e del Picnic, che deturpano aree più densamente frequentate e di transito.
Sindaco Consales: quando emetterà una ordinanza di demolizione e bonifica anche per quelle?
Un milione e novecentomila euro per continuare ad avere un litorale abbandonato a se stesso e privo di strutture e attrazioni turistiche. Una cifra astronomica x aver fatto cosa? Cosa è cambiato sul litorale? Ciò che è stato fatto basta per portare turisti e dare lavoro?
Mo vedete in quanto tempo i brindisini la riducono di nuovo in una pattumiera !!!!!!!!
Per quanto bonificata, la zona non è proprio bellissima, molti scogli e pochissimo verde. Se poi si aggiunge il fatto che bisogna raggiungerla…a piedi. Comunque iniziativa positiva ed encomiabile, il tempo farà il resto, almeno se sarà implementata e non abbandonata come è costume di questa città. Una curiosità però vorrei che qualcuno me la togliesse, dati alla mano: Qua ci vogliono abituare (assuefare) a digerire qualsiasi cifra, come se fossero bruscolini. E no, i cittadini vorrebbero vedere il bilancio dettagliato delle spese! Io in questi mesi ho visto solo max 20 operai, qualche ruspa e 3/4 camion. Mi dite, di grazia, come si fa ad arrivare ad una cifra astronomica come un milione e noceventomila euro?