CAROVIGNO – Ha picchiato e minacciato per anni la ex moglie (anche se lui aveva già intrapreso una relazione con un’altra donna dalla quale aveva anche avuto un figlio) arrivando anche a pestare a sangue il presunto amante della donna. Ieri sera Giuseppe Schiena 42enne, già noto alle forze dell’ordine, di Carovigno è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia continuati. L’uomo si trova adesso presso la sua abitazione agli arresti domiciliari e non può allontanarsi dal domicilio senza l’autorizzazione del giudice e col divieto di comunicare, anche per via telefonica o telematica, con persone diverse da quelle che con lui abitano o che lo assistono.
Una storia difficile quella vissuta da una donna carovignese, ennesima vittima di un uomo violento, geloso e possessivo. L’ex marito, stando al racconto degli investigatori, avrebbe iniziato a torturare la donna dopo la decisione di quest’ultima di troncare il rapporto coniugale. Seppur avesse iniziato a rifarsi una vita con un’altra donna, di lasciare in pace la ex moglie – da quello che si evince dal racconto della polizia – non ne ha mai voluto saper niente. Lui viveva la nuova relazione, ma la ex non poteva e non doveva rifarsi una vita.
La ex coniuge sarebbe stata picchiata selvaggiamente più volte. La vittima, per anni, è stata costretta a ricorrere alle cure mediche in ospedale. La donna non ha mai, però, avuto in coraggio e la forza di denunciare l’ex marito.
Il 7 luglio di due anni fa, Schiena ha bloccato per strada un uomo, credendo fosse l’amante della ex moglie, e l’ha portato in aperta campagna dove l’ha picchiato a sangue. Lo aveva anche privato del suo telefono cellulare e delle chiavi dell’auto e minacciato con un coltellino. Poi aveva anche cercato di investirlo con l’auto dopo che la vittima aveva cercato di fuggire dalle grinfie dell’uomo.
Le indagini sono partite proprio da quest’ultimo episodio. La vittima, dopo aver subito le percosse e le minacce, si è recato presso il commissariato di Ostuni presentando regolare denuncia. Da quel momento sono scattate le indagini che hanno portato dopo poche settimane all’identificazione dell’uomo. La ex moglie di Schiena subito dopo è stata convocata dalla polizia, ma la donna solo successivamente ha avuto il coraggio di ammettere i soprusi subiti dall’ex marito, senza, però, mai avere la forza di denunciarlo.
Le indagini sono procedute di ufficio, visti anche i segni che la donna portava sul corpo causati dalle percosse ricevute dal suo ex.
La donna in tre episodio diversi è stata aggredita con calci e pugni e anche morsi riportando infatti ferite sul viso, fratture scomposte del setto nasale con prognosi di 10, poi 20 e ancora altri 20 giorni di prognosi.
L’arresto e l’attività investigativa è stata eseguita dagli agenti di polizia del commissariato di Ostuni diretti dal vicequestore aggiunto Francesco Angiuli. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal tribunale proposto dal pm Savina Toscani della procura della Repubblica di Brindisi che ha coordinato le indagini. Il gip precedentemente aveva rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti del 42enne ritenendo opportuno disporre altri approfondimenti.
BrindisiOggi
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