Sopralluogo del No al carbone a Micorosa: il sindaco chiede l’autorizzazione dell’Arpa e dell’Asl per l’ingresso, nel pomeriggio il dibattito

BRINDISI – È cominciata presto, oggi, la giornata degli attivisti del movimento del “No al carbone” di Brindisi. Un nutrito gruppo di militanti, infatti, ha effettuato, insieme ad alcuni rappresentati di forum e associazioni abruzzesi che da tempo si battono per la bonifica della discarica di Bussi, nei pressi di Pescara, e a un drappello di giornalisti, un sopralluogo presso i terreni della discarica di Micorosa, al centro delle cronache giudiziarie e ambientali da lungo tempo per l’elevata concentrazione di materiali inquinanti nei 50 ettari compresi tra il petrolchimico e l’area protetta delle saline di Punta della Contessa.

La visita al sito è stata preceduta da una singolare polemica, rientrata quasi subito: nonostante ci fosse l’autorizzazione del sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, gli attivisti hanno lamentato la pretesa, proveniente dallo stesso Palazzo di Città, di ricevere un parere dall’Asl e dall’Arpa per avere il nullaosta a entrare nel terreno della discarica, interdetto al pubblico ma, sostanzialmente, privo di barriere che ne impediscano l’accesso.

Il sopralluogo, comunque, è avvenuto regolarmente, senza intoppi burocratici di alcun tipo. «Siamo partiti dalla nostra sede in via di Porta Lecce perché i nostri ospiti non sapevano arrivare a Micorosa – racconta Daniele Pomes, uno dei militanti del “No al carbone” – Una volta giunti lì abbiamo non abbiamo trovato nulla di strano e siamo entrati senza alcun problema». La “gita” alla discarica ha confermato quello che, a Brindisi, si sa da tempo. «I più temerari – prosegue Pomes – armati di mascherine e protezioni, si sono avventurati, addentrandosi nella discarica. Altri, me compreso, non hanno fatto più di qualche passo. Io, di solito, neanche scendo dall’auto, quando devo recarmi lì». Lo scenario è sempre lo stesso: distese di fanghi maleodoranti che si estendono a perdita d’occhio e a pochi passi la vita che prosegue come se nulla fosse.

«Lo scarto, la differenza tra quello che c’è a Micorosa e quello che accade tutt’intorno, a pochi metri, è impressionante: mentre eravamo lì, alzando lo sguardo poco oltre, si potevano vedere le famigliole che facevano il bagno e, dall’altra parte il grano che cresce e che, poi, noi mangeremo». Nel pomeriggio, gli attivisti pugliesi e abruzzesi hanno imbastito un dibattito pubblico, dal titolo “Sulla via di Micorosa e Bussi – Discariche industriali, quali soluzioni?”, di fronte al teatro Verdi, per ragionare con la popolazione delle due situazioni, simili per molti versi, e per analizzare quello che si sta facendo per superare l’emergenza ambientale.

BrindisiOggi

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