Una cabina misteriosa di fronte alla stazione: nessuno sa a cosa serve

BRINDISI – Quando si arriva a Brindisi col treno, il biglietto da visita che la città offre è la vista su piazza Crispi. Non che sia stato mai un belvedere o di particolare interesse artistico o architettonico ma, da qualche tempo, il panorama è stato peggiorato dalla presenza di una misteriosa cabina in lamiera blu, fatiscente e dall’uso sconosciuto. Vincenzo Albano, ex consigliere comunale Pd di Brindisi, ha spostato l’attenzione sulla strana installazione, chiedendo lumi sull’origine e lo scopo della stessa.

«All’interno del giardino di piazza Crispi è collocata da tempo un’orribile cabina in lamiera, in avanzato stato di degrado, del tutto simile a un bagno chimico. Sembra utile solo per affiggerci manifesti di ogni tipo ma non è detto che non costituisca un pericolo per i bambini che decidessero di giocarci all’interno». L’allarme lanciato da Albano, dunque, non si ferma all’inestetismo ambientale che la presenza della struttura comporta.

ALBANOcc2009«È sufficiente aprire la porta, non assicurata con la chiave – prosegue l’ex consigliere Pd – per rendersi conto che potrebbe trattarsi di una postazione di rilevazione dati anche se risulta del tutto priva delle componenti informatiche necessarie allo scopo». Il mistero s’infittisce e, proseguendo nelle indagini sulla provenienza della cabina, continua a farsi sempre più inspiegabile. «Non è dato sapere chi l’ha collocata in quel luogo e perché continui a rimanerci nonostante non sia stata mai utilizzata ma anche quanto denaro è stato sprecato per niente, quasi  per il gusto esclusivo di spendere. Si ha difficoltà a credere che sia stata accordata un’autorizzazione a collocare lì un’indecenza del genere. Sarebbe interessante conoscere se sia stata mai  pagata la tassa di occupazione  suolo pubblico».

Presto si saprà, forse, se gli interrogativi posti da Albano avranno una risposta. Per il momento rimane l’appello lanciato dall’ex consigliere affinché la misteriosa cabina venga rimossa. «Un’immagine di elevato degrado, uno spettacolo deprimente che va eliminato con sollecitudine, che offende il decoro urbano e sminuisce il valore e l’effetto del rilevante impegno economico sostenuto negli anni scorsi dalla comunità per la riqualificazione dell’intera piazza».

BrindisiOggi

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