BRINDISI- La disoccupazione, le vertenze, la crisi che attanaglia soprattutto le fasce deboli della società, questi i temi di maggior contestazione nella protesta nazionale e più in generale europea che ha visto scendere in piazza i sindacati. A Brindisi come nel resto dell’Europa il grido ad un nuovo Patto sociale è lo stesso. Di buon mattino il corteo organizzato dai Cobas ha sfilato per i corsi principali del centro storico. I disoccupati brindisini, soprattutto i più giovani, chiedono un’opportunità. Chiedono di potersi affacciare al futuro con serenità con la speranza che un posto di lavoro possa garantire quanto meno “il necessario”. A pochi metri dai Cobas i rappresentanti sindacali della CGIL. Il segretario generale Michela Alimento ha detto: “I dati dimostrano che le politiche europee sono state fallimentari. E’ vero bisognava sanare il debito pubblico ma bisognava anche porre un freno alla crisi e alla disoccupazione, tutelando le fasce più deboli. Questo non è stato fatto”. In Europa si contano più di 25milioni disoccupati, a Brindisi solo nel secondo trimestre più di 67mila . Una cifra drammatica, dicono i sindacati, se si considera tra l’altro che a tutto questo si aggiungono vertenze irrisolte. Il comune più colpito dalla disoccupazione è San Pancrazio, a seguire Brindisi. Tra i disoccupati si registrano al primo posto le donne, poi i giovani tra i 24 e i 35 anni di età, per finire con gli over 45. Secondo i dati il settore maggiormente in crisi è quello dell’edilizia, si salva invece quello metalmeccanico dove grazie alle aziende dell’aerospazio e le multinazionali che hanno ripreso ad investire. Restano in crisi profonda il settore chimico e quello dei biomateriali. Oggi a conclusione della giornata di sciopero i sindacati a Brindisi hanno consegnato una lettera al prefetto Nicola Prete affinchè si faccia al più presto portavoce con il governo delle istanze dei lavoratori.
Lucia Pezzuto
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