SAN VITO DEI NORMANNI – Un hub internazionale da cui coordinare i vari interventi umanitari nei quattro angoli del Pianeta e un’occasione di crescita economica per il territorio. Sono stati presentati così, questa mattina, i nuovi locali della base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite, presso l’ex base Usaf di San Vito dei Normanni. All’inaugurazione erano presenti i vertici di tutte le autorità civili, militari e religiose del territorio: il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, quello di San Vito, Alberto Magli, il prefetto, Nicola Prete, il comandante provinciale dei carabinieri, Andrea Paris, quello della Guardia di Finanza, Maurizio De Panfilis, il vicequestore di Brindisi, Raffaele D’Agostino, il procuratore capo del Tribunale di Brindisi, Marco Dinapoli, il presidente dell’autorità portuale, Hercules Haralambides, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Carlo Federico, il vescovo di Brindisi, Domenico Caliandro.
La presentazione del progetto che ha visto la ristrutturazione dei locali dell’ex base americana è spettata a Giampaolo Cantini, direttore generale della cooperazione allo sviluppo, e a Ertharin Cousin, direttore esecutivo del programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. «La scelta di potenziare la base delle Nazioni Unite di San Vito – spiega Cantini – è dovuta alla grande efficacia delle azioni umanitarie partite da qui. Per questo si è deciso di farne un hub centrale che coordini altre 5 strutture. Il ministero degli Esteri ha investito molto in questa operazione perché Brindisi è un asset prezioso per le operazioni umanitarie: sono stati 15 i trasporti umanitari partiti da qui nel 2013 e nei primi 5 mesi del 2014 siamo già a quota 8. Oltre a questo, implementeremo un serio percorso di formazione del personale che possa restituire quelle figure professionali indispensabili dove si dovessero manifestare le crisi causate dall’uomo o dalla natura».
La signora Cousin, ringraziando tutti i presenti e l’Italia intera per il suo generoso contributo nell’aver finanziato interamente la ristrutturazione di queste nuove strutture, ha reso noti gli investimenti effettuati a Brindisi. «L’investimento dell’Italia di 6,5 milioni di dollari in queste nuove strutture ha consolidato il ruolo centrale di Brindisi nella risposta umanitaria. Questa nuova casa ci fornisce spazi aggiuntivi per espandere la nostra capacità di stoccaggio, per ampliare gli spazi per uffici e magazzini e per aggiungere nuove funzioni». Questi investimenti, ha sottolineato successivamente il direttore esecutivo del Wfp, rafforzeranno il ruolo di Brindisi. «È ancora una base Unhrd pienamente operativa – ha spiegato la signora Cousin – ma ora sovrintende l’intero network Unhrd, coordinando l’approvvigionamento annuale di beni per un valore di quasi 35 milioni di dollari e gestendo le relazioni coi partner».
Nel corso della visita, Cantini e Cousin hanno firmato un nuovo memorandum d’intesa tra il Wfp e la cooperazione italiana del ministero degli Affari Esteri. Tale nuovo accordo rafforza il sostegno dell’Italia al network di basi di pronto intervento umanitario nel contesto dei mutati scenari internazionali e in considerazione dell’efficacia e rapidità dell’intervento espresse da network in questi anni. «Quest’anno l’Italia – si legge in una nota del Wfp – ha investito nella base circa 4 milioni di euro, di cui 2 milioni di finanziamento diretto e 1,9 milioni per le operazioni della cooperazione italiana allo sviluppo, risultando essere il principale donatore della base brindisina nonché attivo promotore nel coinvolgere numerosi altri donatori nelle attività di Unhrd». L’area acquisita da Unhrd a San Vito dei Normanni, che occupa una superficie di circa 150mila metri quadri, consentirà il rafforzamento delle capacità della base grazie a un nuovo centro di formazione, come annunciato da Cantini, a più ampi spazi per lo stoccaggio dei materiali necessari alla risposta alle emergenze e a nuovi uffici di coordinamento.
Maurizio Distante
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