BRINDISI – Un gazebo per spiegare, sensibilizzare e chiarire come stanno le cose nell’universo sangue in provincia di Brindisi, in questo periodo tanto burrascoso. L’Avis provinciale sarà presente domani e, in alcuni casi, dopodomani, dalle 18.30 alle 20.30, in venti piazze degli altrettanti paesi e città della provincia per comunicare in maniera diretta alla cittadinanza e ai donatori quanto è accaduto e tuttora accade in merito alla carenza del sangue su tutto il territorio provinciale. Lo scopo dei volontari è, sicuramente, quello di sensibilizzare la popolazione ai problemi della donazione del sangue ma anche, in questo periodo di grossa difficoltà, di chiarire i motivi che, secondo gli associati, hanno portato a questa emergenza che, statisticamente, non può che peggiorare nei mesi estivi, in concomitanza con le vacanze e le ferie.
I volontari, quindi, distribuiranno un volantino contenente la loro versione e le loro proposte per superare l’impasse. «Nei giorni scorsi – si legge nel foglio in distribuzione questo pomeriggio – l’Asl di Brindisi ha lanciato un appello per superare la carenza di sangue, smentendo le affermazioni del direttore generale, Paola Ciannamea, che qualche giorno fa aveva affermato, in seguito alle preoccupazioni esternate dall’Avis provinciale dopo il blocco delle donazioni festive, che non ci sarebbe stato alcun problema». I volontari fanno riferimento a un’intervista rilasciata dalla dottoressa Ciannamea, risalente ai giorni immediatamente successivi al blocco delle donazioni festive conseguenza della revoca della convenzione che regolava gli appuntamenti, in cui il direttore affermava che, in caso di necessità, si sarebbe potuto acquistare il sangue fuori dal territorio provinciale. Le cose, però, sono andate in maniera diversa, visto che di sangue ce n’è poco anche altrove.
«La situazione creatasi – accusano quelli dell’Avis – è frutto dell’immobilismo da parte dell’Asl ed evidenzia le responsabilità da parte dell’assessorato al welfare della Regione Puglia che si è praticamente disinteressato al problema». La questione, quindi, partirebbe da Bari per arrivare a Brindisi: l’organismo preposto a regolare la politica trasfusionale delle Asl, il Crat, sarebbe il primo responsabile dell’emergenza per le decisioni prese, o non prese, in questi ultimi tempi. «L’Avis ha responsabilmente riprogrammato le donazione previste nei giorni festivi secondo le indicazioni del Centro Trasfusionale di Brindisi, con un calendario che prevedeva anche raccolte infrasettimanali sino al 31 agosto, con lo scopo di soddisfare la carenza di sangue estiva. L’Asl ha garantito questo calendario solo sino al 15 giugno, con il rischio di aggravare una situazione già compromessa».
L’attacco, quindi, è duro e frontale e i volontari lamentano anche lo spreco di un lavoro compiuto nel tempo sul territorio. «La politica emo-trasfusionale messa in campo dall’Asl sta comportando, oltre all’enorme spreco di denaro pubblico, la distruzione di un patrimonio culturale di sensibilizzazione alla donazione, attuato dall’Avis negli ultimi anni, che ha coinvolto migliaia di soci donatori. Crediamo che i donatori Avis si trovino in una situazione paradossale e grottesca: sono disponibili a donare ma trovano chiuse le porte dei centri di raccolta».
Le conclusioni che i volontari hanno tratto in questi quasi 2 mesi di emergenza sono chiare, così come lo sono le ricette proposte per il superamento dell’emergenza. «Riteniamo che il problema non potrà essere risolto nei termini prospettati dall’Asl. La cosa più assurda è che la Direzione Generale vorrebbe scaricare sui donatori la responsabilità della carenza di sangue. Chiediamo, quindi, che l’Asl e la Regione ristabiliscano un piano di donazioni festive che possa assicurare l’autosufficienza già garantita in passato. Da parte nostra, ci siamo impegnati con grossi sforzi a supportare il Centro Trasfusionale e vogliamo continuare nella politica di sensibilizzazione che ci ha portato all’autosufficienza con le 12mila sacche raccolte nel 2013».
L’azione a metà tra protesta e informazione messa in piedi dall’Avis andrà in scena in 20 tra i luoghi più rappresentativi e frequentati dei 20 paesi della provincia. In ogni centro, infatti, dalle 18.30 alle 20.30, sabato o domenica, si potrà trovare un gazebo dove i volontari spiegheranno ai passanti e agli interessati le ragioni delle loro preoccupazioni. A Brindisi, gli associati saranno in piazza Vittoria; a Torchiarolo in piazza Raffaello; a Ceglie Messapica in largo Cappuccini; a Cellino San Marco in piazza Aldo Moro; a Cisternino, domenica, presso la villa comunale di via Roma; a Erchie in piazza Umberto I; i volontari di Carovigno si sposteranno a Torre Santa Sabina, in via della Torre; a Fasano in corso Vittorio Emanuele II; a Francavilla Fontana in piazza Maresciallo Dimitri; a Latiano in piazza Umberto I; a Mesagne presso la villa comunale; a Oria in piazza Lama; a Ostuni , domenica, sulla strada provinciale Ostuni Fasano nei pressi delle grotte di Agnano; a San Michele Salentino in piazza Marconi; a San Pancrazio Salentino in piazza Umberto I; a San Vito dei Normanni in piazza Carducci; a San Donaci in piazza Pio XII; a Torre Santa Susanna in piazza Umberto I; a Villa Castelli in piazza Municipio; a San Pietro Vernotico presso la chiesa degli Angeli in via Brindisi.
Maurizio Distante
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