MESAGNE- Il Sindaco di Mesagne Franco Scoditti e l’Assessore alla Cultura Gianfrancesco Castrignanò rifiutano l’appellativo di “Attila”, conferito loro insieme all’omonimo premio da Mesagne Bene Comune, perché, a detta del Comitato, “la giunta Scoditti e l’Ufficio Cultura si sono distinti per una meticolosa operazione di desertificazione e abbandono del patrimonio archeologico e culturale della città”.
Il Sindaco ha voluto incontrare la stampa per esporre chiaramente ciò che è stato fatto in questo periodo dall’Amministrazione comunale. Insieme all’Assessore Castrignanò, è lunga la disamina dei beni sotto la lente d’ingrandimento.
Si parte con Muro Maurizio, su cui si aspetta la convocazione di una conferenza dei servizi per ribadire il proprio no all’installazione di 14 turbine eoliche a metà tra l’agro di Mesagne e San Donaci, ma su cui lo stesso Ufficio Urbanistica di Mesagne ha già dato parere favorevole. A seguire, tocca alle Terme di Malvindi, mai pienamente recuperate che insistono nella stessa zona ma che risultano essere proprietà privata ( insieme a Muro Maurizio, NdR) e su cui sarà direttamente il Ministero dei Beni Culturali ad interfacciarsi con la proprietà.
Nodi cruciali della conferenza stampa sono però Vico Quercia e Muro Tenente. Sul complesso archeologico nel cuore del centro storico il Comune starebbe cercando di approntare una convenzione con il gestore del bar caffetteria che sorge proprio sugli scavi per consentire la fruizione delle tombe attraverso l’apertura del locale, dal 1° luglio sino al 30 settembre. La fascia oraria prescelta sarebbe quella compresa tra le 9 e le 12, orari in cui solitamente l’attività è chiusa. Un accordo che, nei dettagli, potrebbe prevedere un consenso da parte della gestione del locale a fronte di una parziale o totale esenzione del pagamento dell’occupazione del suolo pubblico. Nell’accordo, il Comune si impegnerebbe a sostituire le specchiature che permetterebbero ai visitatori di osservare, dall’interno del locale, l’area di scavo. Un costoso intervento su cui il Comune procederebbe se il locale garantisse la sospensione dell’attività di ballo sulla pavimentazione a vista. A questo si aggiungono 30 000 euro per eliminare la riformazione delle muffe negli scavi chiusi, su cui il Comune spera che, al fine di preservare lo stesso sito, la fruizione al pubblico, una volta attivata, venga ridotta al minimo e sottoposta a visite di massimo due- tre persone alla volta.
È su Muro Tenente che si accendono gli animi. Lo scorso agosto è stato firmato un contratto di servizio, attivato dal mese successivo, tra il Comune messapico, il Comune di Latiano, la Sovrintendenza ai Beni archeologici di Taranto, l’Università del Salento, la Libera Università di Amsterdam e il Reale Istituto d’Olanda. Su quest’ultimo, rappresentato dal Prof. Gehrt Burgers, ricadeva la gestione di interventi di pulizia che, in un sito archeologico, necessitano di un controllo specifico. Mesagne, da parte sua, partecipa alla convenzione con 10 000 euro per le spese di manutenzione. Alla conferenza stampa ha voluto partecipare anche il Prof Burgers, che ha dichiarato di aver preferito utilizzare le poche risorse per mettere in piedi e rendere attivo il piano di gestione del sito anziché avanzare richieste per nuovi scavi alla Sovrintendenza, manovra che sarebbe risultata ben più onerosa. L’olandese, che è stato tra i primi a scavare in questo sito archeologico, ha inoltre sottolineato che per Muro Tenente manca un piano di tutela del patrimonio, oltre a quello di sicurezza. Ulteriori sviluppi sulla vicenda potrebbero emergere a breve: il prof. Burgers, infatti, sarà a Mesagne nei prossimi giorni.
Agnese Poci
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