BRINDISI- Paga l’affitto del locale comunale per tutti e 12 mesi ma l’Abaco (società riscossione tributi comunali) le invia una raccomandata con tanto di ingiunzione di pagamento perché dice che è inadempiente. È accaduto alla titolare dell’ attività commerciale vicino il cimitero di Brindisi che ha in gestione uno dei locali comunali adibiti alla vendita dei fiori. La donna si è vista recapitare a casa una raccomandata con all’interno un bollettino da pagare di oltre due mila euro, con l’esattezza 2349,30 nonostante avesse pagato tutto.
Fortunatamente la fioraia ha conservato le ricevute da gennaio 2013 ad oggi, proprio il periodo che le veniva richiesto. Dovrà ora recarsi agli uffici dell’Abaco, fare la lunga fila, perdere ore di lavoro per dimostrare di aver compiuto il proprio dovere.
Ma la storia non finisce qui. Dopo la prima raccomandata a distanza di pochi giorni è giunta una nuova ingiunzione di pagamento, questa volta era intestata al padre, che sino al 2012 aveva la gestione della struttura.
Nonostante avessero comunicato e pagato i diritti per il cambio di intestazione, l’Abaco ha richiesto a Teodoro Fiume il pagamento per l’affitto del 201, lo stesso anno già chiesto alla figlia. Il suo bollettino è di oltre 2mila 800euro. “Non è possibile che non ci sia comunicazione tra gli uffici comunali e l’Abaco- dice Teodoro Fiume- e non è possibile che dobbiamo perdere tempo per dimostrare di aver pagato, oltre al fatto che io non sono più titolare. Nella stessa casa sono stati chiesti di pagare oltre 5mila euro. Ora bisognerà andare presso gli uffici, ma noi lavoriamo non possiamo subire un danno per un errore non nostro”. Mentre parla Fiume fa vedere tutte le ricevute dei bollettini pagati ogni mese di circa 214 euro, tanto è l’affitto che i fiorai versano al Comune ogni mese.
Lo stesso era accaduto lo scorso anno, anche in quel caso Fiume aveva pagato, ma dall’Abaco arrivò la maxi bolletta.
Lu.Po.
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