Alla faccia della crisi. Per il Negroamaro Wine Festival il Comune impegna 85 mila euro

BRINDISI- E’ stato definito come l’evento dell’ anno, come un’opportunità di promozione per il territorio e l’occupazione. Ma quanto costerà ai brindisini il Negroamaro Wine festival che si svolgerà a giugno prossimo?  Ben 85 mila euro, questa la risposta. Il Comune di Brindisi ha impegnato 85 mila euro da destinare all’associazione onlus denominata proprio Negroamaro Wine festival che sta organizzando l’iniziativa. L’impegno di spesa è stato definito attraverso una delibera di giunta, firmata all’unanimità da tutti gli assessori il 31 ottobre scorso, con la quale si impegnano per quest’anno 75 mila euro, e altri 10 mila nel prossimo bilancio per rispondere alla richiesta dell’associazione. Il Comune sborserà 85 mila euro in tutto a fronte di un preventivo di spesa definito dagli organizzatori di 315 mila euro.  I soldi saranno dati nel momento in cui sarà presentata la rendicontazione.

Certo è che in tempo di crisi, di spending review, di aumento di Imu per la seconda casa, e di raddoppio dei ticket della mensa scolastica la notizia che si spendano per 5 giorni di manifestazione 85 mila euro sta già facendo discutere. Nonostante le buone intenzioni e la qualità dell’iniziativa una cifra così alta fa storcere il naso.

L’associazione Negroamaro Wine festival vede la partecipazione di Confartigianato, Confagricoltura, Confcooperative, Consorzio di tutela doc Brindisi-Squinzano e Consorzio di tutela doc Salice salentino, il presidente è Donato Fusco, attuale presidente della Confagricolatura. Tra gli organizzatori l’ex assessore alle attività produttive della giunta Mennitti, Francesco Renna, oggi consigliere di comunale, a quanto pare di maggioranza, nonostante i litigi con il suo partito (Pri). Renna si erano dichiarato indipendente ma comunque a sostegno della maggioranza di Consales.

La manifestazione si svolgerà nel mese di giugno, interesserà diversi luoghi del centro cittadino, ospiterà il doppio degli stand delle precedenti edizioni e durerà cinque giorni.

Ma 85 mila euro sembrano un po’ tanti in tempo di crisi. Se poi si pensa che gli spazi espositivi verranno pagati dalle aziende e il bicchiere della consumazione dai visitatori, forse qualcosa il Comune può risparmiare. D’altronde sono soldi dei cittadini.

Lu.Po.

 

1 Commento

  1. “E poi dice che uno si butta a…”(diceva il grande Totò). Ma lasciamo perdere… Mi riferisco al Negramaro Wine Festival, un evento che è stato organizzato l’anno scorso dalla passata amministrazione comunale e più precisamente dall’ex assessore Francesco Renna che (ma vedi, quando si dice le coincidenze…)è anche il promotore della manifestazione di quest’anno, dal momento che lo stesso fa parte anche dell’attuale amministrazione.
    A prescindere comunque da queste considerazioni, che possono essere anche opinabili, ma che senso ha realizzare una manifestazione che, alla luce delle passate edizioni, ha evidenziato trattarsi di una piccola sagra paesana del vino che non ha prodotto alcun risultato per l’economia della nostra città? Una manifestazione che, per come è stata organizzata, almeno quella vista l’anno scorso, ha dimostrato solo nelle intenzioni degli organizzatori il fine ultimo di promuovere il territorio brindisino, dal momento che si è riscontrato in tale circostanza la totale assenza di operatori del settore sia nazionali che esteri.
    Se poi gli attuali amministratori del Comune di Brindisi hanno la “necessità” di dover spendere 85 mila euro (tale è la somma riportata dalla stampa), per altri motivi, come per esempio, fidelizzare la propria clientela politica, allora, con buona pace di chi sperava in un cambiamento di rotta nel governo della nostra città, resta da pensare all’attualità del Gattopardo con il suo aforisma: “Tutto canmbia perchè tutto resti come prima”.

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