Ferrarese:70 giorni di campagna elettorale tra lavoratori, selfie e campi di fragole

BRINDISI- Chi prende più voti vince. Non importa la posizione nella lista. In questa elezione contano le preferenze espresse dagli elettori. Ci prova Massimo Ferrarese, unico candidato della provincia di Brindisi, a conquistare un posto al Parlamento europeo, in campagna elettorale oramai da 70 giorni, dopo aver riempito centinaia di  spazi pubblicitari, mandato in onda spot su tutte le tv locali. E dopo aver viaggiato per sei regioni, con qualche capatina dai lavoratori sui campi di fragole a Policoro sino al Vesuvio, chiude la sua campagna elettorale queste sera in piazza a Francavilla Fontana, la sua città. Candidato nella lista  per il sud del Nuovo centrodestra, presidente del movimento da lui creato Noicentro.

Ma quante possibilità ha di farcela?

ferrarese andria Il mio partito in  Puglia ha puntato su di me, ma in questa elezione non si dà solo il voto al partito ma anche e soprattutto alla persona. E’ un voto di stima, qui gli elettori finalmente tornano a decidere il proprio candidato. Non  so se sarò eletto, ma mi aspetto un grande sostegno dai cittadini della mia terra. Ho sempre lavorato per questo territorio, sia nella mia veste di imprenditore ma anche per lo sport e nel sociale. In questa campagna elettorale difficile, il più suffragato vince, qui non ci sono posizione bloccate.

Qualcuno l’ha criticata per una campagna elettorale troppo sfarzosa in un momento di gravi crisi economica

ferrarese biciclettaHo iniziato la mia campagna elettorale il 14 febbraio viaggiando per sei regioni, dalla mattina alla notte.  Esiste un tetto economico da rispettare, quindi non posso essere criticato per questo.  Ho incontrato tanta gente per individuare i problemi dei territori. In questo momento delicato, di antipolitica bisogna mettere in campo persone che con il proprio passato hanno mostrato competenza, volontà, onestà. Basta con i vecchi politici, la politica deve essere a tempo, altrimenti per restare sulla poltrone si farebbe di tutto. Questo è pericoloso

Quindi lei ritiene di essere uno “nuovo”. Quando sarà “vecchio” andrà via?

Io sono in politica da cinque anni, mi sono prefissato degli obiettivi per far crescere il territorio. Una volta raggiunti tornerò a fare l’imprenditore. Ci sono persone che dopo 20 si ripropongono, con una gran faccia di bronzo dopo aver fatto fallire un Paese. Il nostro territorio va difeso e rappresentato soprattutto in Europa. Troppi errori sono stati fatti dalla politica politicante. Tante infrastrutture e tanti servizi sono stati realizzati al nord con centinaia di migliaia di euro sperperati. Non voglio offendere chi ci ha governato, ma visto che il bilancio è fallimentare allora ne prendano atto.

Quali competenze ha lei per andare in Europa? D’altronde è un imprenditore, con estrazione industriale e un‘esperienza da presidente della Provincia

ferrarese carovignoLa mia è una politica del “fare” del “lavorare”, è la mia formamentis da imprenditore quella di costruire e non demolire. L’ho dimostrato nei miei anni al governo della Provincia con gli obiettivi raggiunti in campo della sicurezza stradale, dei tagli agli amministratori, della battaglia contro il fotovoltaico selvaggio per tutelare la nostra terra.

In Europa serve qualcuno che rappresenti il mezzogiorno. Ci sono tante possibilità, bisogna intercettare i finanziamenti europei, impiegarli bene nel campo dell’agricoltura, infrastrutture e turismo.

Queste elezioni saranno un banco di prova per il Nuovo centrodestra, ma anche per Massimo Ferrarese per misurare il suo consenso. Ha paura di restare deluso?

Queste sono le elezioni vere , quelle in cui si misura il consenso nel proprio territorio. Non so come andrà. Lo vedremo. Ma non sono preoccupato per la percentuale di sbarramento per Ncd, sono convinto che avremo una grande successo, l’ho percepito in questi mesi quando sono entrato nelle fabbriche, nelle case delle persone, tra le associazioni.

Senta ma questa mania dei selfie  durante i suoi incontri poi pubblicati su facebook si traduce come una sua mania di protagonismo?

Ai primi due incontri ho voluto io la foto, era divertente. Poi è diventato il tormentone della mia campagna elettorale e in molti casi sono stati i protagonisti degli incontri a chiederlo. Certamente io non mi sono tirato indietro. Ho creato un bell’album, e mi sono anche molto divertito. Ora attendiamo solo il risultato.

Lucia Portolano

 

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