BRINDISI – Il Comune si affretta a convocare un consiglio comunale urgente, domani alle 14, per fissare a giugno, invece di farlo slittare a settembre, il pagamento della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, e le prime prese di posizione a riguardo non tardano ad arrivare. Sono di Brindisi Bene Comune e Sì Democrazia i primi contributi alla discussione che anticipano quelli che saranno presentati domani nel corso dell’assise pubblica. Entrambe le forze politiche sono critiche nei confronti dell’amministrazione Consales in merito alla nuova tassa e alle modalità con cui verrà sottoposta ai brindisini.
«Con l’introduzione della Tasi a Brindisi – scrive in una nota Riccardo Rossi, consigliere di Bbc – si propone una nuova Imu sulle prime case con aliquota pari all’1,5 per mille e detrazione di 100 euro e un vero e proprio salasso sulle seconde case con un’aliquota del 2,8 per mille che, sommata all’Imu vigente, porta la tassa sulle seconde case al massimo previsto dalla legge dell’11,4 per mille». Rossi, in pratica, cestina in toto le decisioni che la maggioranza presenterà domani, proponendo un piano alternativo per alleggerire l’esborso ai cittadini.
«Pensiamo che in una città come Brindisi, che ospita uno dei più grandi poli industriali del paese, che ha prodotto immensi profitti per le multinazionali della chimica e dell’energia e danni per l’ambiente e la salute, sia giusto spostare la tassazione dalle persone alle grandi imprese. Per questo nel prossimo consiglio comunale sarà discussa la proposta che Brindisi Bene Comune, insieme a Sì Democrazia, ha avanzato: l’istituzione di una tassa di scopo, la Iscop, sulle grandi aziende». Rossi entra nello specifico, spiegando come questa tassa potrebbe portare risorse alle asfittiche casse comunali e alleggerire la pressione fiscale gravante sulle famiglie.
«Applicando sulle grandi aziende un’aliquota del 5 per mille sull’imponibile Imu possiamo ricavare un gettito tra i 5 e i 6 milioni di euro all’anno che ci può consentire di azzerare la Tasi sulle prime case e modulare meglio l’aliquota sulle seconde case. Abbiamo quindi presentato un emendamento alla Tasi, prevedendo di eliminare la tassa sulle prime abitazioni e di graduare quella sulle seconde e successive, introducendo tre aliquote: 1 per mille sulle seconde, 2 per mille sulle terze e 2,8 per mille dalla quarta in poi».
Così facendo, la prima casa sarebbe esclusa da ogni tassazione. Sulla stessa linea si piazza Sì Democrazia, che presenta insieme a Bbc la proposta di cui sopra. Roberto Fusco, consigliere comunale rappresentante Sì Democrazia, si spinge oltre nella critica, accusando la maggioranza di navigare a vista, in questo come in altri casi. «Ho espresso il mio forte rammarico – afferma Fusco – sull’ennesima decisione che si prende in questa città sull’onda dell’urgenza, quando esistono tutti tempi per programmare ogni azione amministrativa. Ho chiesto, inoltre, che sul punto si apra un dibattito in consiglio comunale per capire una buona volta quali sono le entrate e le uscite di questo Comune e, soprattutto, perché mentre si recuperano oltre 20 milioni da tributi Ici dei precedenti anni e si stabilisce un’entrata corrente di Ici dalle centrali elettriche per oltre 6 milioni di euro all’anno, nessun beneficio è tratto dai cittadini, né mediante un risparmio di imposte né mediante maggiori servizi ricevuti».
BrindisiOggi
Commenta per primo