PARMA- Da Parma a Brindisi, dalle rapine agli spari sino al ferimento del 25enne Davide Pepe. Un cerchio che si sarebbe chiuso, al quale però manca ancora qualche dettaglio, sul quale stanno lavorando gli agenti della squadra mobile di Brindisi. Qualche conferma invece gli investigatori l’avrebbero su una rapina e altri episodi criminali messi a segno a Parma nel mese di febbraio, per i quali sono stati arrestati cinque brindisini, quattro in trasferta, e uno residente in Emilia. Un sesto invece è sfuggito alla cattura.
Questa mattina all’alba gli agenti della sezione antirapina della Squadra Mobile di Brindisi, coordinati dal vice questore Alberto Somma, congiuntamente ai colleghi della Squadra Mobile di Parma hanno arrestato Davide Pepe 25 anni, Nicola Iurlo 20 anni, Vincenzo Trono 29 anni, Giovanni Antico 30 anni, tutti noti alle forze dell’ordine e residenti a Brindisi, in manette anche Girolamo Andrea Diodicibus 29 anni, brindisino residente in Emilia anche lui con precedenti.
Pepe e Iurlo sono accusati di rapina aggravata e sequestro di persona in concorso con Diodicibus, mentre a Trono e Antico sono stati contestati i reati di furto aggravato e ricettazione di un’auto rubata da utilizzare molto probabilmente per qualche altro progetto criminoso. Lo stesso Antico è stato raggiunto ieri sera da un ‘ordinanza di custodia cautelare da parte del commissariato di Mesagne, perchè trovato a bordo di un’auto rubata all’interno della quale è stato trovato un passamontagna.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i cinque è stata emessa dal gip del Tribunale di Parma Sarli su richiesta del pm Dal Monte.
I fatti contestati riguardano una rapina avvenuta lo scorso febbraio ai danni della gioielleria Valenti a Parma. Secondo la ricostruzione dei fatti Iurlo con Pepe insieme ad un altro noto brindisino anche lui già noto, al momento sottrattosi alla cattura, si sarebbero presentati presso la gioielleria “VALENTI” una volta all’interno sotto la minaccia delle armi avrebbero portato a compimento una violenta rapina, immobilizzando e sequestrando i titolari del negozio. La rapina si sarebbe consumata grazie alla complicità di Diodicibus che vive in Emilia.
Per farsi consegnare il denaro i rapinatori malmenarono selvaggiamente i titolari della gioielleria. I malviventi fuggirono con numerosi oggetti in oro per un valore di un milione di euro. Ma durante la fuga sono stati immortalati dalle immagini del sistema di video-sorveglianza. Non solo, ma Iurlo sarebbe stato incastrato dalle impronte.
L’attività investigativa della Squadra Mobile di Parma congiuntamente a quella di Brindisi, infatti ha portato alla individuazione delle impronte di Nicola Iurlo e le immagini hanno poi permesso agli agenti brindisini di riconoscere uno dei complici al momento irreperibile.
Gli investigatori emiliani hanno poi identificato il terzo uomo. Durante le indagini si è fatto luce anche su un altro episodio criminoso avvenuto sempre nel febbraio scorso a Parma, in cui Antico e Trono, con la complicità di Diodicibus e di un altro uomo di Parma si sarebbero appropriati di un registratore di cassa di un supermercato e avrebbero progettato la commissione di un altro fatto illecito da compiere con un’ autovettura rubata.
Con la storia delle rapine si intreccerebbe anche l’episodio del ferimento qualche settimana fa a Sant’Elia di Davide Pepe, uno degli arrestati di oggi, che fu colpito di striscio da alcuni spari di un fucile, la sera dopo alcuni colpi di arma da fuoco furono esplosi contro il condominio del civico 29 di via Benvenuto Cellini sempre a Sant’Elia, luogo noto poiché abitano numerose persone con precedenti penali. Gli investigatori non hanno mai escluso che i due fatti fossero collegati, motivo per il quale l’autorità giudiziaria emiliana ha provveduto agli arresti.
Gli arrestati sono stati trasportati al carcere di Brindisi.
BrindisiOggi
che ladri cretini, senza cervello.