MESAGNE – Si aggiravano nella periferia di Mesagne, in via Brindisi, nei dintorni dell’Agip, e, quasi sicuramente, erano pronti ad entrare in azione. Sono 4 i malviventi che, ieri sera, alle 20.20, hanno attirato l’attenzione di una delle pattuglie del reparto prevenzione crimine Puglia di Lecce, giunte in rinforzo ai colleghi del commissariato di Mesagne dopo i recenti fatti di cronaca registrati nella cittadina. I poliziotti hanno capito che i 4 a bordo della Fiat Tempra bianca non avevano le migliori intenzioni, scorgendo i passamontagna indossati dai passeggeri seduti nella parte posteriore dell’abitacolo.
Dopo aver lampeggiato e intimato l’alt all’autovettura, la volante si è lanciata all’inseguimento della Tempra che, eludendo lo stop delle forze dell’ordine, ha cominciato una rocambolesca fuga prima in direzione di Brindisi e poi imboccando la complanare. Il guidatore, non conoscendo forse la strada da seguire per una fuga sicura, ha imboccato un vicolo cieco che ha costretto gli occupanti ad abbandonare l’automobile, provando a far perdere le proprie tracce nei campi.
Uno dei 4, l’uomo al volante, non è riuscito neanche ad abbozzare una corsa, bloccato, dal suo lato, dalla pattuglia della polizia: gli altri 3, invece, hanno cercato di dileguarsi, correndo per la campagna aperta. Per dissuadere i fuggitivi dai loro propositi, gli agenti hanno anche sparato 2 colpi in aria a scopo intimidatorio: la misura è stata in buona parte efficace, visto che 2 dei 3 uomini in fuga si sono gettati in terra al rumore degli spari. L’ultimo del gruppo non si è arreso né si è fatto intimorire dai colpi esplosi, riuscendo a far perdere le proprie tracce. Nella fuga ha abbandonato un giubbino verde, recuperato, poi, nella successiva perlustrazione della zona. Secondo il racconto degli agenti entrati in azione, l’unico che è riuscito a fuggire nascondeva qualcosa di molto voluminoso sotto i vestiti: potrebbe trattarsi delle armi o degli strumenti utili a entrare in azione secondo i piani criminali progettati, visto che, dalle perquisizioni effettuate dagli agenti, non è emerso alcunché in tal senso.
Sono tuttora in corso indagini mirate all’individuazione dell’unico soggetto sottrattosi alla cattura. Gli altri 3, invece, sono stati arrestati: Francesco Franchin, 24enne, volto già noto alle forze dell’ordine e, presumibilmente, l’autista della banda; Antonio Grassi, 27enne, e attualmente sottoposto alla misura degli arresti domiciliari; Giovanni Antico, 30enne, sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con divieto di rincasare dopo le ore 20. Tutti gli arrestati, ora in carcere secondo le disposizioni del pm di turno, sono di Brindisi. Antico, in particolare, è coinvolto nei fatti che, stamattina, hanno portato dietro le sbarre altre 4 persone per quanto successo a Parma lo scorso febbraio.
I reati contestati ai 3 arrestati in questa occasione sono furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale in concorso. Grassi e Antico, visti i loro status, risponderanno, rispettivamente, anche di evasione e di violazione delle prescrizioni impartite con l’obbligo della sorveglianza speciale. Il reato di furto aggravato è stato contestato ai 3 perché la Fiat Tempra è stata rubata ieri stesso, in un arco temporale che va dalle 19.30 alle 20, dal parcheggio del centro commerciale “Le colonne”. Una donna, l’utilizzatrice del mezzo, infatti, intorno alle 20.40, abbandonando la galleria di negozi, non ha più ritrovato la sua vettura, segnalandone la sparizione alla questura di Brindisi.
Intanto, a Mesagne, i poliziotti avevano già messo le manette ai polsi dei 3 brindisini, restituendo al puzzle anche il pezzo dell’automobile: la Tempra era stata messa in moto grazie a un cacciavite trovato conficcato nel nottolino d’accensione. Gli agenti, non avendo necessità di approfondire l’indagine sul mezzo sequestrato, lo hanno restituito alla legittima proprietaria mentre le investigazioni continuano per dare un volto e un nome al quarto componente della banda, la cui identità è tuttora sconosciuta.
BrindisiOggi
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