OSTUNI – Aveva sperperato 10mila euro per giocare al Lotto e alle slot machine, poi tornava a casa dalla moglie e dal figlio e li minacciava anche di morte. “Ti ucciderò anche se andrò in galera. Manderò qualcuno per farlo” si sarebbe sentita ripetere la vittima. Un incubo che sembra essere finito oggi con l’arresto di Pietro De Vivo, muratore 57enne di Ostuni. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Brindisi ed è accusato di maltrattamenti in famiglia continuati.
Una vita che andava avanti a stento. Il terrore e l’incubo che quell’uomo violento potesse tornare a casa e consumare una tragedia. Un figlio, ormai maggiorenne, che ha difeso ogni giorno chi l’ha messo al mondo da quel padre che invece si è rivelato violento. Botte, minacce, paura che andavano avanti da tempo. Il culmine però è stato raggiunto nel mese di aprile scorso quando la donna ha scoperto che suo marito, l’uomo con cui ha condiviso una vita intera e con il quale ha messo al mondo suo figlio, aveva azzerato il suo conto corrente. Dieci mila euro che il 57enne avrebbe sperperato al gioco del Lotto e alle slot machine. Da quel momento in poi la vita della donna è diventata un incubo. Le violente liti in famiglia si verificavano quotidianamente.
La donna, pur di aiutare l’uomo con cui aveva condiviso gioie e dolori, si era anche rivolta ai medici e psicologi del consultorio famigliare di Ostuni per curare la patologia riscontrata nel 57enne ovvero la ludopatia. Senza però riuscire a risolvere nulla.
La mattina del 14 maggio scorso la donna uscendo da casa ha trovato i pneumatici dell’auto tagliate. Nella serata, invece, mentre si trovava in macchina ad aspettare il figlio che uscisse dalla palestra, stando al racconto della vittima agli investigatori, si è vista piombare sul parabrezza il marito che cercava di sfondarlo mentre continuava a molestarla verbalmente. La donna a quel punto è stata costretta a chiudersi in auto aspettando che il muratore andasse via. Ieri pomeriggio l’uomo, però, non contento è tornato a casa della madre della vittima, che nel frattempo era andata via da casa per sfuggire alla furia del marito, e dopo averla fatta affacciare dalla finestra con una scusa le ha lanciato, stando alla ricostruzione della polizia, un mazzo di chiavi. Fortunatamente la donna è riuscita a spostarsi in tempo ed evitare di essere colpita.
L’ultimo episodio che poi ha determinato l’arresto dell’ostunese è successo nella serata di ieri quando la donna, esasperata dai continui comportamenti violenti del marito si è recata presso il commissariato per raccontare quello che era successo qualche ora prima. Ma, incredula, ha trovato l’uomo che si era recato negli uffici della polizia per denunciare la moglie raccontando ai poliziotti una versione di quello che era successo durante il pomeriggio differente. Quando però il muratore ha visto la donna in lui è scattata nuovamente la furia e ha iniziato, davanti ai poliziotti, ad insultarla e minacciarla. A quel punto l’uomo è stato ammanettato.
Le indagini sono iniziate agli inizi di aprile scorso quando il figlio, mentre in casa si sviluppava una violenta lite tra marito e moglie, chiese aiuto al 113. Quando gli agenti di polizia arrivarono sul posto trovarono la donna in lacrime con una ferita sul labbro. In quell’occasione però né la donna né il figlio ebbero la forza di denunciare quanto si era consumato qualche minuto prima fra le mura di casa. La vittima però dovette anche ricorrere alle cure mediche in ospedale per la ferita riportata sul volto.
Il 7 maggio scorso la seconda telefonata di aiuto al 113. Questa volta la donna ha avuto il coraggio di denunciare il 57enne. La vittima oltre alle ingiurie e minacce subite era stata colpita, secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, al volto con un coltello e in più sarebbe stata colpita con pugni nello stomaco e calci all’inguine. La vittima ha raccontato anche che più volte era stata costretta a chiudersi a chiave in stanza da letto per sfuggire alla violenza del marito.
“Ti ucciderò anche se andrò in galera. Manderò qualcuno per ammazzarti. farai una brutta fine. Ti ammazzerò” avrebbe ripetuto l’uomo alla vittima.
Le indagini, condotte dai poliziotti del commissariato di Ostuni, coordinati dal vicequestore Francesco Angiuli, sono andate avanti per circa un mese. L’attività d’indagine in soli 15 giorni ha dato la possibilità di accertare attraverso anche 200 sms dal contenuto minatorio, molesto e offensivo, quanto denunciato dalla vittima.
L’arresto del 57enne ostunese è stato effettuato dagli agenti della sezione Volanti del commissariato della Città Bianca ed è stato confermato dal pm Raffaele Casto della procura della Repubblica di Brindisi.
Maristella De Michele
Commenta per primo