BRINDISI – Un sit-in di protesta questa mattina da parte degli studenti di Brindisi che si sono riuniti in piazza Vittoria per contrastare fortemente il sistema del numero chiuso all’università. “Riteniamo l’attuale sistema immotivato e inconcepibile in un paese libero e democratico come l’Italia” dicono dall’Unione degli studenti del capoluogo. Domani, invece, una parte dei liceali boicotteranno la prova invalsi.
No secco da parte degli studenti di tutta Italia alle prove che il Miur, insieme al nucleo di valutazione Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema d’istruzione e formazione) ritiene adatte alla valutazione del sistema scolastico nazionale. Così come l’altro ‘no’ secco da parte degli studenti ai corsi a numero chiuso nelle università. Secondo i ragazzi, questo metodo, non da a tutti gli stessi diritti e possibilità. Anche quest’anno infatti, per la sola facoltà di medicina oltre 50mila studenti hanno visto sbarrarsi le porte dell’università, negato il loro diritto a completare gli studi liberamente.
“Siamo scesi in piazza per difendere i tanti sogni infranti – dicono dall’Uds Brindisi – della nostra generazione rivendicando in tutto il Paese una totale riformulazione del sistema del numero chiuso, sostenendo modelli alternativi già sperimentati in altri paesi dell’Unione Europea e a batterci perchè non si estenda alle altre facoltà. Le proteste però non finiscono oggi, domani infatti in occasione della somministrazione dei test ‘invalsi’ sono previste diverse forme di boicottaggio in più scuole della città.”
Sono coinvolti nella prova Invalsi, che è iniziata il 6 maggio scorso, oltre 2 milioni di studenti in tutta Italia. Sono chiamate all’appello le classi seconde e quinte della scuola primaria, le terze della scuola media e il secondo anno della scuola superiore. Domani toccherà ai liceali. Si tratta di una verifica che serve ad accertare i livelli di apprendimento e le competenze degli scolari nelle materia di Matematica e Italiano.
“I test invalsi quanto i test di ammissione danneggiano fortemente la didattica delle nostre scuole, riducendo i processi di insegnamento allo sterile passaggio di nozioni a soggetti, gli studenti, considerati semplici numeri. In questi due giorni difenderemo un modello di scuola alternativo, che valorizzi le peculiarità, le intelligenze e le differenze di ogni soggetto in formazione, che miri alla coltivazione di una coscienza e spirito critico , ben lontano da quello che ci viene calato dall’alto.” Concludono gli studenti brindisini.
BrindisiOggi
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