BRINDISI – Il colpo d’occhio che l’ospedale Antonio Perrino di Brindisi offre agli utenti e ai visitatori ma anche, perché no, al personale di ogni ordine, grado e impiego che presta servizio nella struttura non è dei migliori. Facciate scrostate, scritte sui muri, nastri bianchi e rossi a delimitare zone off limits, impalcature che spuntano qua e là come funghi. La gestione di un presidio ospedaliero così grande e imponente, l’ospedale è alto 10 piani ed è molto esteso anche in lunghezza, non è per nulla facile ma, essendo la struttura più importante della provincia, gli standard richiesti dall’opinione pubblica sono sempre molto elevati e, perciò, i problemi di cui soffre sono costantemente sotto i riflettori, anche per pungolare chi ha il dovere della loro risoluzione.
Riccardo Rossi, consigliere comunale di Brindisi Bene Comune, ha affidato all’obiettivo di una macchina fotografica il ruolo di testimone delle criticità del Perrino, individuando molti spunti interessanti si cui riflettere. «Le condizioni strutturali in cui viene tenuto l’ospedale Antonio Perrino di Brindisi sono ben visibili al visitatore ma nonostante ciò nessuno se ne interessa, all’infuori di qualche cittadino che porta la sua lamentela alle redazioni dei mezzi di informazione». La disamina di Rossi sulle condizioni in cui versa la struttura va oltre gli arcinoti disagi legati al sistema degli elevatori che da mesi mettono a dura prova la vita di ogni giorno dell’ospedale, creando apprensione e malcontento tra utenti, personale sanitario e ausiliari.
«A parte la nota vicenda degli ascensori, ancora non riparati completamente, alcune foto scattate in questi giorni nel perimetro della struttura mostrano i segni inequivocabili dell’incuria nella manutenzione ordinaria dei luoghi: lo stato di abbandono delle zone verdi, dei parcheggi, delle facciate dell’ospedale». Tra le criticità sottolineate da Rossi ci sarebbero i cantieri sparsi per il presidio, sinonimo di lavori in corso e migliorie prossime a venire ma non quando le installazioni provvisorie stazionano giorni, settimane e mesi senza che alcun avanzamento sia apprezzabile alla vista e al servizio da offrire.
«Ci sono cantieri fermi da molto tempo, finanziamenti pubblici inutilizzati: un cantiere vicino la farmacia, uno accanto alla radioterapia e uno al centro ustioni. A quest’ultimo reparto la regione ha devoluto un finanziamento di 6 milioni di euro ma quando saranno terminati i lavori del precedente finanziamento?». Rossi si riferisce al finanziamento che venne annunciato dall’assessore regionale alle politiche della salute, Elena Gentile, durante una visita al presidio ospedaliero, risalente al 27 febbraio scorso. L’assessore si recò a Brindisi per una visita privata a una donna bielorussa ricoverata proprio nel centro grandi ustioni del Perrino e, in quell’occasione, annunciò l’intesa raggiunta per un finanziamento da 6 milioni di euro circa che servirà per ultimare i lavori del primo padiglione del reparto e per realizzarne un secondo provvisto di sala operatoria, così da evitare rischiosi spostamenti ai pazienti che si trovano nel protetto isolamento del grandi ustioni.
«Riteniamo che la precaria situazione delle condizioni strutturali dell’ospedale Perrino – conclude Rossi – non possa proseguire a lungo e chiediamo che la direzioni Asl di Brindisi porti a termine i lavori dei cantieri aperti in maniera tempestiva e completa».
BrindisiOggi
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