MESAGNE – Un sarcofago in marmo bianco, candido come la neve. Sarà questa la nuova dimora di Melissa Bassi, la giovane mesagnese uccisa dall’esplosione di un ordigno piazzato nei pressi dell’istituto Morvillo-Falcone, la sua scuola, da Giovanni Vantaggiato, il 19 maggio 2012. Sono passati quasi due anni dall’attentato che ha segnato la storia del nostro Paese e nessuno ha dimenticato il viso angelico di Melissa.
Ancora oggi, e chissà per quanto tempo ancora, si succedono le iniziative, le manifestazioni, le celebrazioni e i riconoscimenti in memoria di questa ragazzina assurta, suo malgrado, ad archetipo di innocenza e giustizia. Nessuna cerimonia, però, nessun ricordo, nessun evento potrà mai essere paragonato a tutti i grandi, piccoli, gesti che la sua famiglia, papà Massimo e mamma Rita, fanno ogni giorno, nel silenzio e nella discrezione insite nell’animo della gente perbene.
Questa mattina, nel cimitero comunale di Mesagne, si è tenuta la traslazione della salma di Melissa dalla tomba comunale in cui ha riposato in questi quasi 2 anni nel sarcofago di marmo bianco realizzato per lei al centro del camposanto da Massimo, il suo papà. Massimo ha lavorato alla tomba di sua figlia, realizzando quella che è diventata la sua casa. I lavori, in realtà, non sono ancora terminati ma si capisce immediatamente che il filo conduttore dell’idea alla base dell’opera è quello di richiamare alla mente la cameretta di un’adolescente: i fiori colorati come i poster degli idoli dei teenager affissi al muro; il vaso a forma di scarpa da ginnastica come quando, di ritorno da una qualche attività sportiva, si lascia tutto in disordine per fare una doccia veloce e scappar via con le amiche, “tanto c’è la mamma”; la pagella incisa nel marmo come fosse appesa alla scrivania, per mostrare a tutti la sfilza di 8, 9 e 10 che testimoniano l’amore di Melissa per lo studio.
Quella è l’ultima pagella di Melissa. Ce ne sarebbero dovute essere altre, dopo: un diploma; l’università, forse; l’amore; una famiglia e dei figli, se li avesse desiderati. Quella pagella incisa nel marmo, invece, dà proprio l’idea che qualcosa di grande e di bello, il 19 maggio 2012, s’è interrotto. Ma rimarrà scolpito nella memoria di tutti, proprio come quei voti impressi nella pietra.
Maurizio Distante
complimenti. lodevole iniziativa