BRINDISI – In vista di quello che sarà, a tutti gli effetti, un antipasto di playoff tra Enel Basket Brindisi e Banco di Sardegna Sassari, coach Bucchi analizza lo stato della squadra biancazzurra nella consueta conferenza stampa settimanale.
Per il suo team, nonostante il periodo negativo, il coach brindisino riserva parole d’elogio: “Credo che la squadra – esordisce – abbia fatto cose straordinarie, andando oltre ogni più rosea aspettativa, un risultato impossibile da immaginare ad agosto. Non abbiamo un talento eccelso ma se abbiamo raggiunto questo lo dobbiamo al sacrificio”. Il tecnico biancazzurro, comunque, non nega il momento no della squadra: “Da dopo Pistoia stiamo attraversando – spiega Bucchi – un periodo di calo nervoso ed atletico e dopo tutto quello che abbiamo speso siamo calati”. Da qui l’analisi della sconfitta contro Pesaro: “Domenica è venuta fuori una partita strana. Dal 48-38 – aggiunge il coach – siamo calati, con un parziale negativo che ricorda quello che è avvenuto nelle ultime 4 partite”. L’allenatore brindisino guarda anche alle chiavi tattiche: “Nonostante sia stato tanto criticato – spiega – l’attacco alla zona non è andato male, bisogna costruire tiri buoni e l’abbiamo fatto, anche se ne abbiamo sbagliati 10. Inoltre, non abbiamo molta energia per difendere forte e ripartire in contropiede”.
Nonostante questo, c’è la voglia di far bene anche domenica, soprattutto in vista dei playoff che metteranno nuovamente di fronte brindisini e sassaresi:”Andremo a Sassari per giocarcela, senza troppi tatticismi. Penso che tutte e due le squadre vogliano ottenere il fattore campo. Ho molto rispetto – prosegue Bucchi – per i miei ragazzi perchè so i sacrifici che hanno fatto, vogliamo chiudere nel migliore dei modi”. Verso la squadra sarda c’è profondo rispetto: “Ha un roster – dice il coach – di 12 giocatori tutti importanti, al pari di quello di Milano e Siena”.
Contro Sassari, però, potrebbe mancare un tassello importante come Snaer: “Non si è allenato – puntualizza Bucchi – per tutta la settimana. Le sue possibilità di recupero sono poche, anche allenandosi in questi giorni non sappiamo come potrebbe arrivare alla partita”.
Un lungodegente che è rimpianto dal coach, dalla società e dai tifosi è Bulleri: “Lui – sottolinea l’allenatore – è stato come un cavallo di Troia nello spogliatoio, che ha aiutato i ragazzi provenienti da altri paesi ad integrarsi. Vorrei che rimanesse ed ho parlato con la società, che vorrebbe trattenerlo: tra poco parlerà con lui. Il suo infortunio è stato importante, anche per l’età, ma vale la pena rischiare”.
Per quanto riguarda le recenti vicende giudiziare intorno al mondo del basket, anche in considerazione della finale persa contro Siena quando lui era alla guida di Milano, Bucchi preferisce glissare: “Ormai – commenta – è passato tanto tempo, spero che si possa tornare a parlare quanto prima di solo basket giocato”.
F.Tr.
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