LECCE – Si tratta di N.B. 34enne di Brindisi detenuto del carcere Borgo San Nicola di Lecce che ha tentato di togliersi la vita ieri mattina ed è stato salvato in extremis dal personale carcerario. Pare che l’uomo avesse già preparato tutto per impiccarsi, ma fortunatamente il tempestivo intervento degli agenti ha evitato il peggio. In un secondo momento, però, quando si era reso conto di essere salvo, avrebbe anche cercato di tagliarsi il braccio con una lametta.
Il gesto estremo che ha tentato il detenuto brindisino è il quarto in una sola settimana. Il 34enne avrebbe, secondo il Cosp, tentato il suicidio con una corda a mò di cappio stretta intorno al collo. Per fortuna però gli agenti penitenziari si sono accorti di quanto stava accadendo nella cella e hanno subito sollevato l’uomo salvandogli la vita. Dopo poche ore dal primo tentativo di suicidio, però, stando sempre al racconto del Cosp, il 34enne avrebbe anche inscenato un ulteriore gesto di autolesionismo ferendosi al braccio con una lametta, ma in maniera non grave.
Il detenuto brindisino è stato condannato in via definitiva per reati contro il patrimonio e dovrà ancora scontare una pena di quattro anni.
La notizia del tentato suicidio di ieri è stata resa nota dal segretario del Cosp – Coordinamento sindacale penitenziario – Domenico Mastrulli per evidenziare quanto sia delicata la situazione nel penitenziario leccese e ricordando la rissa scoppiata la settimana scorsa, in cui sono rimasti contusi anche diversi agenti nel tentativo di sedare gli animi. ‘Cos’altro potrà succedere se non intervengono le istituzioni centrali o regionali?’ è quanto si chiede il segretario del Cosp.
Intanto le carceri italiane continuano a restare sotto i riflettori per le condizioni pessime in cui versano. Proprio di oggi è la notizia che il Consiglio d’Europa, l’organismo di Strasburgo che sovrintende alla difesa dei diritti umani, torna a bacchettare lo Stato italiano: infatti, le carceri italiane continuano ad essere le più sovraffollate in ambito europeo.
La realtà riferita al nostro Paese, come emerge dalla pubblicazione del rapporto annuale sulle statistiche riferito al 2012, parla di 145,4 detenuti per 100 posti disponibili, contro una media di 98 su 100: e’ la situazione peggiore dell’Unione europea a 28 paesi, mentre fra i 47 paesi che fanno parte del Consiglio d’Europa solo in Serbia il sovraffollamento e’ maggiore. Il problema, si legge ancora nel rapporto, e’ grave in 22 Stati, e in particolare, oltre che in Italia e Serbia, anche in Belgio, Ungheria e a Cipro. In Italia solo lo 0,7% dei detenuti (quota tra le piu’ contenute) e’ in carcere per reati legati alla criminalita’ organizzata.
BrindisiOggi
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