BRINDISI – Correvano gli anni ’90 e, sul panorama medico italiano, si affacciava la figura di un anziano un po’ curvo che alimentò grandi speranze per la cura di alcune forme di cancro con una cura multitrattamento a base di somatostatina, messa a punto in anni di studio. Lui era il dottor Luigi Di Bella, fisiologo, e la cura che porta il suo nome ha vissuto, nel tempo, alti e bassi con slanci entusiastici e bruschi stop ricevuti dalla medicina ufficiale.
A quasi 20 anni dalla vicenda mediatica che girò intorno al protocollo perfezionato dal dottor Di Bella, il lavoro dello scienziato si sta riaccreditando grazie ai pareri emessi dai tribunali cui i malati si rivolgono nel nome della libertà di cura. Il giudice del lavoro del tribunale di Brindisi, Maria Cristina Maffei, infatti, con un’ordinanza dello scorso 14 aprile, ha prescritto all’Asl locale di autorizzare la somministrazione a suo carico, per 12 mesi, del multitrattamento antitumorale Di Bella a una paziente che ha ottenuto risultati positivi sottoponendosi al protocollo.
Il magistrato brindisino si è rifatto all’articolo 32 della Costituzione che tutela il diritto alla salute. L’articolo in questione recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Per questo motivo, Maria Cristina Maffei ha deciso che spetta al sistema sanitario nazionale l’onere economico per la somministrazione dei farmaci della cura Di Bella se questi risultano effettivamente efficaci a fronte di una sostanziale inefficienza dalle cure autorizzate e garantite dal Cup.
In buona sostanza la donna che si è rivolta ai giudici ha ottenuto di continuare la cura a base di somatostatina che il suo medico le aveva prescritto nei mesi passati e con la quale stava ottenendo dei significativi risultati.
BrindisiOggi
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