BRINDISI – Le colture su ettari e ettari di terreno completamente distrutte dalle lepri. Diversi agricoltori brindisini sono stati costretti a chiudere le proprie aziende e mandare a casa centinaia di operai a causa della inutilizzabilità dei terreni. Tutto questo è avvenuto all’interno dell’Area di protezione ‘Caracci-Trullo’ che si trova a ridosso dell’oasi protetta delle Saline a Sud di Brindisi.
Gli agricoltori e imprenditori agricoli brindisini sono disperati e per questo motivo stamani una delegazione si è recata dal sindaco del capoluogo, Mimmo Consales, insieme al consigliere comunale Mino D’Angelo, ed esporre la situazione, ormai, giunta all’estremo delle loro forze. I sacrifici, negli anni, per mandare avanti un’azienda agricola sono tanti, in più, quando bisogna fare i conti, oltre alla crisi economica, anche con i problemi supplementari, tutto diviene ancor più complicato.
“Siamo stati costretti a mandare a casa gli operai perché tanto su quei terreni non è più possibile coltivare. Le lepri ci hanno distrutto tutto. Noi non ce la facciamo più. Quello che chiediamo per cercare di risanare quello che abbiamo costruito è che venga rivisto il Piano faunistico venatorio della provincia di Brindisi” hanno detto gli agricoltori al sindaco.
A Consales è stata consegnata una petizione sottoscritta da 2.500 cittadini con cui si chiede, appunto, che sia rivisto e quindi modificato il Piano faunistico venatorio della provincia di Brindisi varato nel gennaio 2009 e in vigore fino ad agosto 2014.
“Ho garantito agli agricoltori – ha affermato il sindaco Consales – che affronterò questo problema con il commissario della Provincia Cesare Castelli allo scopo di individuare soluzioni percorribili in tempi brevi. In particolare, proporrò che nel nuovo Piano faunistico venatorio venga eliminata l’area di protezione ‘Caracci – Trullo’ in quanto è necessario fronteggiare una presenza ormai insopportabile di lepri che sta provocando danni incalcolabili e che mette a repentaglio finanche l’incolumità degli automobilisti, atteso che ormai questi quadrupedi invadono sistematicamente anche la superstrada che collega Brindisi e Lecce. Tale area, tra l’altro, potrebbe essere sostituita con un’ampia area di contrada Montenegro dove è necessario creare un’oasi di protezione per evitare che i cacciatori mettano a repentaglio la vita dei cittadini che risiedono in zona. Non a caso, anche quest’anno ho emanato una ordinanza di divieto di caccia in quella zona”.
Nell’oasi di protezione delle ‘Saline’, infatti, c’è una forte concentrazione di selvaggina stanziale (lepri) che continua a distruggere ogni tipo di coltivazione, tanto è vero che, tutte le aziende agricole della zona sono state costrette a cessare ogni attività, con la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro a causa della inutilizzabilità dei terreni. Una situazione divenuta ancora più grave a causa della mancata erogazione di qualsiasi indennizzo.
BrindisiOggi
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