TORCHIAROLO – In un borsone nascondeva 11 armi, tra fucili, pistole e mitragliatrici, un vero e proprio arsenale da guerra: arresto in flagranza di reato per Francesco Geusa 32enne di Torchiarolo perché ritenuto responsabile di detenzione illegale di armi comuni, da guerra o tipo guerra e munizioni, armi comuni da sparo alterate e clandestine, ricettazione e detenzione abusiva di munizioni per armi comuni. Due pistole, fra le armi trovate dai carabinieri a casa dell’uomo, sono risultate rubate presso l’armeria Calì di piazza Sapri a Brindisi nell’agosto del 2012.
I fatti. Un blitz che ha portato gli investigatori a scoprire un vero e proprio armamentario. La perquisizione domiciliare nell’abitazione di Geusa ha fruttato un borsone carico di armi e munizioni. Il 32enne quando si è accorto di essere circondato dai militari dell’Arma ha cercato di disfarsi del suo carico illegale di armi, ma senza riuscirci.
L’arsenale da guerra era così composto: un fucile mitragliatore marca Haenel Schmeisser Mp41 calibro 9×21, senza matricola, completo di caricatore contenente 27 cartucce dello stesso calibro; una pistola mitragliatore marca Crvena Zastava modello Scorpion matricola 504 completa di caricatore a banana vuoto; una pistola mitragliatrice marca Brugger & Thomet modello Famae Saf, calibro 9×21 completa di caricatore con 28 cartucce; una pistola semiautomatica marca F.N.Browing modello 1922, calibro 7,65 completa di caricatore vuoto; una pistola revolver marca S&B modello 38 special avente matricola su castello 5290 con 6 cartucce inserite; un revolver Smith & Wesson modello 36 con matricola abrasa completa di 5 cartucce stesso calibro; una pistola semiautomatica marca Franchi-Llama calibro 7,65 matricola castello 567514 completa di caricatore con 8 cartucce; una pistola Zastava calibro 6,35 matricola Et890497 completa di caricatore con 6 cartucce; una pistola marca Beretta modello 35 calibro 7,65 matricola 846027 completa di caricatore con 8 cartucce; una pistola semiautomatica marca Cz 7,65 completa di caricatore vuoto; una pistola marca Heckler & Koch modello P7K3 calibro 7,65 completa di caricatore con 9 cartucce; una pistola revolver marca Smith & Wesson calibro 357 magnum cat 338 matricola Bft9588 modello 27-5 completa di 6 cartucce.
Inoltre, il borsone nascondeva: un silenziatore privo di marca; 2 caricatore vuoti per munizioni calibro 7,65 e calibro 22; 2 caricatori vuoti bifilari per munizioni 9×21; due caricatori a banana vuoti bifilari; 30 cartucce calibro 9 corto Gfl 380 special; 10 cartucce S&B 38 special; 10 cartucce calibro 6,35; 26 cartucce Mfs 357 magnum; 84 cartucce calibro 9×21; 25 cartucce calibro 7,65; 13 cartucce calibro 6,35; dieci cartucce calibro 12; 100 cartucce calibro 357 magnum; una fondina ascellare in pelle di colore nero e un porta caricatore in cuoio di colore marrone.
Due delle pistole elencate sono risultate rubate presso l’armeria ‘Calì’ di Brindisi che si trova al quartiere Santa Chiara in piazza Sapri. Il furto fu messo a segno, studiato nei minimi dettagli, nel mese di agosto 2012, durante il periodo di chiusura feriale dell’attività commerciale. In quell’occasione i ladri penetrarono nei locali dopo aver praticato un foro da un garage sottostante l’armeria.
Il 4 febbraio scorso gli agenti della Squadra mobile della questura di Brindisi hanno arrestato dieci persone, tra cui il brindisino Tiziano Cannalire ritenuto dagli investigatori il capo della banda, per una catena di furti messi a segno nel territorio del capoluogo. Tra gli episodi contestati agli arrestati, c’era anche il grosso furto di armi avvenuto appunto nell’armeria Calì tra il 10 e il 17 agosto 2012. All’epoca furono rubati 45 armi tra fucili, pistole e carabine.
Da un altro episodio sempre riconducibile alle armi asportate nell’armeria brindisina spunta il nome del latitante poi catturato il 29 marzo 2013 a Manduria (Taranto), Giuseppe Giordano alias ‘Aiace’originario di San Pietro Vernotico, scomparso a novembre 2012 poco prima della sentenza definitiva che lo condanna a 30 anni di carcere per l’omicidio, in concorso con altre tre complici, del boss della Scu Santino Vantaggiato, che fu ucciso nel ’98 a Bar, in Montenegro. ‘Aiace’ al momento della cattura fu trovato in possesso di una calibro 9 poi risultata rubata nell’armeria Calì. Secondo gli investigatori le armi rubate nell’estate del 2012 a Brindisi servivano proprio per rifornire le organizzazioni criminali tra cui anche il boss ‘Aiace’.
Ora spetterà all’ultimo arrivato, Francesco Geusa, rivelare altri dettagli per incastrare tutti i pezzi del puzzle mancanti. Il blitz ai danni di Geusa è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Torchiarolo in collaborazione con il personale nel Nucleo cinofili dei carabinieri di Modugno (Bari). I rilievi, invece, fatti presso l’abitazione del 32enne sono stati eseguiti dal personale del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Brindisi, diretto dal colonnello Alessandro Colella, e della sezione Investigazioni scientifiche del comando provinciale di Bari.
Geusa, dopo le formalità di rito, è stato trasferito presso il carcere di via Appia a Brindisi a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Maristella De Michele
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