BRINDISI- 870milioni di persone al mondo soffre la fame, questo l’ultimo dato registrato dalle Nazioni Unite, che attraverso World Food Program (WFP), operano ogni giorno in soccorso delle popolazioni distribuendo loro generi di prima necessità. Oggi “Giornata Mondiale dell’Alimentazione”, i rappresentanti dell’ONU e in particolare del WFP si sono rivolti ai più giovani, ai testimonials del futuro, sensibilizzandoli a quella che per il nostro pianeta è una piaga senza tempo. A Brindisi, dove ha sede una delle basi logistiche delle Nazioni Unite più importanti, il confronto è stato quasi naturale. Gli obiettivi sono semplici eppure così ambiziosi. L’idea delle Nazioni Unite è quella che con un costante dialogo si può realmente instillare quel senso di responsabilità in ciascuno di noi, affinché il problema della fame nel mondo non appartenga semplicemente a quei paesi che la soffrano ma diventi una priorità per tutti. “Oggi il WFP e la Base di Pronto Intervento Umanitario UNHRD -ha riferito Stefano Peveri, Manager Base Pronto Intervento Umanitario- sono impegnati in Siria, nel Sud Sudan, a Haiti e nei Caraibi. Il nostro intervento, tuttavia, resta limitato, queste popolazioni hanno bisogno di essere seguite. E’ importante avere la collaborazione in primis delle istituzioni. A questo poi -ha concluso Peveri- si aggiunge la crisi dei prezzi del cibo, che ha influito, non poco, sugli approvvigionamenti”. Ma le Nazioni Unite parlano anche dell’importanza di sviluppare la cooperazione economica e tecnica tra i paesi, con una particolare attenzione allo sviluppo di nuovo cooperative agricole che tanto potrebbero fare per sfamare le popolazioni. Tutti questi argomenti sono stati oggetto di riflessione nel convegno svoltosi questa mattina presso il Museo Provinciale Ribezzo di Brindisi dove oltre ai rappresentanti Onu, al sindaco di Brindisi Consales, al rettore dell’Università del Salento Laforgia, ed al direttore IAMB Ladrignola, c’erano anche tanti studenti.
Lucia Pezzuto
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