BRINDISI – Arriva dai componenti del comitato portuale, Adriano Guadalupi, rappresentante degli spedizionieri della Fedespedi, e Teodoro Titi rappresentante degli agenti marittimi della Raccomar, una riflessione sulle possibili novità legislative in materia di autorità portuali e loro nuovi assetti. «La recente ipotesi di una nuova governance delle Autorità Portuali Italiane che prevederebbe, in Puglia, un’unica Autorità per i tre porti maggiori, se ben strutturata e organizzata potrebbe risultare per il Porto di Brindisi una opportunità e non una minaccia – ragionano i componenti del comitato – La politica e le istituzioni centrali in questo percorso dovrebbero, a nostro avviso, pretendere per il Porto un ruolo di autorevolezza nella creazione di questa nuova forma di gestione che riconosca a Brindisi l’importanza strategica che storicamente vanta».
Guadalupi e Titi stigmatizzano le ultime vicende accadute in alcuni incontri dell’autorità. «Riteniamo che le polemiche sollevate durante il convegno organizzato dall’Autorità Portuale qualche giorno fa, siano in questa delicata fase, il vero auto-goal perché elemento negativo per la crescita e per un confronto costruttivo su tematiche che dovranno essere condivise». Guadalupi e Titi passano alla proposta, richiamando un documento presentato qualche tempo fa dove compaiono delle idee per il rilancio del porto, e chiedono alla politica uno scatto di reni per superare le difficoltà.
«I sottoscritti, in sede di Comitato Portuale, hanno presentato da tempo un documento, a firma congiunta, recante una serie di proposte fattive per interventi strutturali urgenti tali da rendere il nostro porto ancora più competitivo. Proposte ribadite dalla categoria in sede di convegno. In alternativa a progetti faraonici, irrealizzabili, costosi e addirittura dannosi abbiamo proposto opere legate a principi di buon senso e a logiche di mercato. Le scelte che verranno adottate dal governo non determineranno solo le sorti della portualità ma il futuro della città intera. Riteniamo, per quanto detto, che si possa legittimamente chiedere alla politica uno sforzo pari a quello profuso dagli imprenditori».
BrindisiOggi
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