Consales: “Aumentiamo l’Imu sulla seconda casa, ma anche alle banche e all’Enel”

Pubblichiamo integralmente le precisazioni del sindaco Mimmo Consales su aumento Imu seconda casa, dopo le polemiche dei giorni scorsi

“Sono perfettamente consapevole della necessità, in politica, di dar vita ad un gioco delle parti, ma quando in ballo è l’interesse generale della comunità brindisina a nessuno è consentito attuare strumentalizzazioni. Il Comune di Brindisi continua a mantenere l’aliquota dell’IMU sulla prima casa allo 0,40 e cioè tra le più basse d’Italia e chi oggi contesta la nostra decisione di aumentare quella sulla seconda casa omette di dire che, così come riportato stamani dal Sole 24ore, ci sono ben 89 capoluoghi di provincia su 100 che hanno aumentato tale aliquota e molti di questi l’hanno portata al massimo consentito per legge, cioè tre punti in più. Certo, avremmo voluto evitare di gravare sulle tasche di ‘alcuni’ cittadini (i titolari di una sola abitazione non dovranno tirar fuori un solo euro in più), ma appena tre giorni fa il Ministero ci ha comunicato che introiteremo un milione e mezzo di euro in meno rispetto alle previsioni e quindi si è reso necessario un correttivo in corso d’opera, anche per rispondere alle esigenze di rispetto del Patto di stabilità che la nostra Amministrazione non intende sforare, nonostante la gravissima crisi in cui versa l’intero sistema delle autonomie locali. Chiediamo, insomma, ai proprietari di seconde case un piccolo sacrificio, consapevoli del fatto di aver intrapreso la strada giusta per la lotta all’evasione contributiva e soprattutto per costringere le grandi aziende presenti sul territorio a pagare il dovuto. Abbiamo iniziato dalla realtà più significativa, l’Enel, e nei prossimi giorni traguarderemo un risultato storico per Brindisi, introitando somme più di cinque volte superiori rispetto al passato e soprattutto recuperando le cinque precedenti annualità. Contestualmente sono partiti accertamenti per verificare le posizioni di tutte le altre grandi realtà industriali presenti nel nostro territorio, così come per gli impianti fotovoltaici. Ci sono tutti i presupposti, insomma, per mettere al riparo il nostro bilancio, in futuro, da conseguenze gravissime per i continui tagli nei trasferimenti dello Stato, con inevitabili tagli di servizi destinati ai cittadini più deboli ed alle famiglie. Ed è volontà di questa Amministrazione alzare al massimo le aliquote anche per le banche e le assicurazioni. Deve pagare di più chi può pagare di più, in maniera tale da permetterci di valutare, già a partire dal prossimo anno, la possibilità di alleggerire la pressione fiscale su anziani e su altre categorie di nostri concittadini. Queste valutazioni dovrebbero essere patrimonio di tutte le forze politiche visto che siamo tutti ben consapevoli del fatto che scelte differenti ci porterebbero in una situazione di profondo disagio, a tal punto da rendere ingestibile la macchina amministrativa. Mettiamo da parte, pertanto, speculazioni di bassa lega: quest’anno vien chiesto ai proprietari di seconde case di farsi carico di un piccolo sacrificio economico (la media nazionale è dello 0,96, a fronte dello 0,86 che vogliamo applicare a Brindisi) ed in compenso metteremo a posto i conti del Comune (lo scorso anno, con  la gestione commissariale, nello stesso periodo il mancato rispetto del Patto di stabilità era di gran lunga più evidente). L’impegno per i prossimi mesi sarà quello di rivedere il regolamento nella sua interezza, facendo concorrere alla spesa pubblica i cittadini sulla base della loro capacità contributiva e applicando l’aliquota massima a chi, come le grandi aziende, può permetterselo senza tante difficoltà. E’ in questa direzione che dobbiamo procedere, rispedendo al mittente qualsiasi tentativo di ridurre il Comune di Brindisi ad un ente incapace di erogare servizi primari e quindi di rispondere ai reali bisogni dei cittadini”.

 

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