BRINDISI- Era tutto pronto, domani avrebbe dovuto iniziare, ma il Tar blocca tutto e la nuova società, Aimeri, alla quale era stato affidato il servizio di raccolta rifiuti a Brindisi resta a terra. Almeno per il momento. La società in queste ore sta comunque valutando la possibilità di chiedere al Comune di Brindisi un risarcimento danni milionario, dopo l’affidamento ottenuto con un’ordinanza sindacale.
In questi giorni sono arrivati a Brindisi quasi tutti i mezzi, il parco veicoli, che è stato preso in fitto in un’area della Briecologica, è composto da 80 mezzi, tra camion, spazzatrici e piccoli veicoli. Pronti anche gli uffici amministrativi con relativi spogliatoi per i dipendenti in via Ferraris alla zona industriale dove questa mattina ci sarebbe dovuto essere il sopralluogo dei tecnici del Comune. Ma sabato arrivata la notizia del Tar tutto è stato bloccato. Erano già stati redatti i contratti per i dipendenti che da Monteco doveva passare alla nuova azienda.
Si parla di un risarcimento danni di oltre 4 milioni di euro. La società milanese aveva ottenuto l’affidamento dell’appalto dall’amministrazione comunale il 13 marzo scorso attraverso un’ordinanza urgente e contingente che aveva firmato il sindaco Mimmo Consales, dopo che il Tar aveva annullato la gara pubblica indetta dal Comune in quanto la Regione Puglia aveva previsto che la raccolta rifiuti in tutti i comuni fosse prorogata alla società già in servizio sino alla maxi gara dell’Aro. In sindaco ha inteso procedere con un’ordinanza dopo l’ennesima bocciatura del tribunale amministrativo.
Il provvedimento sindacale ha previsto l’affidamento per sei mesi al prezzo di 1.196.770 euro al mese oltre Iva al 10% ed oneri di trattamento/smaltimento secondo le modalità tecniche-operative previste nel capitolato speciale d’appalto approvato dalla giunta municipale il 14 ottobre scorso. Un appalto di oltre 8 milioni di euro che al momento è stato sospeso, ma che potrebbe passare a Monteco, se questa accettasse tutte le condizioni previste nel capitolato, in attesa che il 16 aprile prossimo il Tar si pronunci nel merito.
Lu.Po.
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